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WALL ST. PROCEDE AL RIALZO, BUY SU AZIONARIO

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La seduta di borsa a Wall Street si e’ aperta con gli indici in buon progresso. A permettere l’avanzamento dei listini e’ il nuovo intervento del governo americano a sostegno dei colossi bancari in difficolta’, che ha riportato l’ottimismo tra gli investitori sulle possibilita’ di recupero dell’economia.

Da Washington fanno sapere che Bank of America ricevera’ un investimento diretto del valore di $20 miliardi a cui vanno aggiunte garanzie per la protezione di asset per un valore complessivo di $118 mld. Simile mossa anche su Citigroup, che potra’ contare sulla protezione dei propri asset fino ad un valore di $301 miliardi. I due titoli sono schizzati al rialzo nel preborsa, entrambi in progresso di circa il 5%.

“I prestiti bancari sono la chiave per il recupero” afferma lo strategist Ewen Stewart di Investec. “Senza l’azione diretta del governo, al momento le condizioni degli istituti sono troppo deboli per assolvere regolarmente le proprie funzioni”. Sia Bofa che Citi hanno riportato pesanti perdite fiscali nell’ultimo trimestre: la prima ha perso (prima volta in 17 anni) $1.8 miliardi, l’altra ha registrato una perdita per $8.3 miliardi. La perdita relativa a Merrill Lynch, acquistata alla fine dello scorso anno da Bank of America, e’ stata di ben $15 miliardi.

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Tra gli altri titoli, in modesto rialzo Intel dopo aver riportato nell’after hour di ieri sera un calo del 90% dei profitti, in linea con le attese. Data la forte incertezza che continua ad interessare il comparto dei chip, e l’economia piu’ in generale, il gruppo non ha offerto alcune stime sui risultati dell’anno in corso. In calo la societa’ biotech Genentech, a causa delle deludenti stime sugli utili del 2009.

Non ha avuto un particolare in patto sulle contrattazioni del preborsa il dato sui prezzi al consumo, a dicembre sceso dello 0.7%, in misura leggermente inferiore al consenus, guidato al ribasso dal calo dell’8.3% dei prezzi energetici e da una contrazione dello 0.1% dei prezzi dei generi alimentari. Il “core rate”, che non tiene conto di queste due componenti, e’ risultato piatto.

Le notizie giunte da Washington hanno fatto passare in secondo piano anche il brutto dato sulla produzione industriale, sceso in misura doppia del previsto nell’ultimo mese. Piu’ tardi sara’ diffuso il dato sulla fiducia dei consumatori. Per quest’ultimo aggiornamento e’ attesa una lievissima contrazione rispetto al mese precedente, a 59 punti.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, avanza il petrolio. Nelle contrattazioni elettroniche i futures con consegna febbraio segnano un rialzo di $1.27 a $36.67 al barile. Sul valutario, euro in recupero nei confronti del dollaro a quota 1.3281. In rialzo l’oro a $830.90 l’oncia (+$23.60). Ritracciano i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.389%.