Un’altra seduta nel segno delle vendite a Wall Street, con i listini azionari pressati dal nuovo rialzo dei prezzi energetici e da alcune notizie societarie deludenti. Il Dow Jones ha registrato una perdita dello 0.51% a 13912, l’S&P500 dello 0.66% a 1538, il Nasdaq ha perso lo 0.58% a 2763.
Il nuovo record del greggio, oltre la soglia degli $88 al barile, spinto dalle preoccupazioni di carattere geopolitico e dalla riduzione delle scorte, potrebbe rappresentare una seria minaccia per l’economia. Gli elevati prezzi energetici potrebbero avere infatti un brusco impatto sulla spesa dei consumatori e, di riflesso, sui profitti aziendali. I futures con consegna novembre sono arrivati a toccare un massimo intraday di $88.20 nell’arco delle contrattazioni, per poi chiudere con un rialzo giornaliero di $1.48 a $87.61.
Solo nell’ultima settimana il progresso e’ stato di circa $10 (+8%). L’OPEC si e’ detta preoccupata del recente movimento del greggio, sottolineando come i fondamentali non supportino gli attuali prezzi.
Ad incrementare l’incertezza sui mercati e’ stato anche l’ultimo intervento di Ben Bernanke. Durante una cena al New York Economic Club lunedi’ sera, il presidente della Federal Reserve ha affermato che l’ancora difficile momento del settore immobiliare continuera’ a pesare sulla crescita dell’economia americana almeno fino alla prima parte del prossimo anno.
Bernanke ha aggiunto che le condizioni finanziarie al momento sembrano solide, ma che ci vorra’ del tempo per assistere ad un pieno recupero dalle turbolenze della stagione estiva. Restando nel comparto delle case, a gettare benzina sul fuoco e’ stato l’aggiornamento mensile sull’indice NAHB cha ha mostarto un calo della fiducia dei costruttori ai minimi storici.
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Ma a contribuire al tono negativo giornaliero sono stati anche alcuni elementi di carattere prettamente societario. Ericsson (ERIC), leader mondiale delle infrastrutture network “mobile”, ha diffuso un deludente aggiornamento infratrimestrale, da cui si evince che la societa’ non sara’ in grado di rispettare le attese degli analisti sui risultati trimestrali che verranno diffusi il prossimo 25 ottobre. Il titolo e’ crollato del 25%. Del fatto ne hanno risentito direttamente Motorola (MOT) e Cisco Systems (CSCO), e l’intero comparto tecnologico piu’ in generale.
A distinguersi in positivo tra i titoli hi-tech e’ stato il colosso IBM (IBM) che riportera’ i risultati trimestrali subito dopo la chiusura delle borse. Anche il gigante media online Yahoo! (YHOO) e il colosso dei chip Intel (INTC) (cartina di tornasole dell’intero comparto dei semiconduttori) diffonderanno i numeri fiscali nell’after hour.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in calo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e di 1.4163. In lieve flessione l’oro: i futures con consegna dicembre sono arretrati di appena 20 centesimi a $762.00 all’oncia. In progresso infine i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.6550% dal 4.6730% di lunedi’.