Potente rally alla borsa di New York. Attratti dalla valutazione del mercato particolarmente depressa (la piu’ bassa degli ultimi due decenni) gli operatori sono tornati a puntare con forza sull’azionario, incuranti dei deboli dati macro che hanno evidenziato l’ancora difficile condizione del settore immobiliare e il tonfo della fiducia dei consumatori ai minimi storici. Il Dow Jones ha guadagnato il 10.88% a 9065, segnando il secondo maggior rialzo in punti (889) di sempre, l’S&P500 il 10.79% a 940, il Nasdaq e’ avanzato del 9.53% a 1649.
Tra gli investitori e’ tornato a prevalere l’ottimismo in vista della decisione sui tassi d’interesse della Fed, gia’ riunitasi a porte chiuse a Washington. C’e’ una maggiore fiducia riguardo la stabilizzazione del comparto finanziario grazie alle ultime manovre del governo; l’ulteriore ribasso del costo del denaro dovrebbe sbloccare ulteriormente l’industria del credito, offrendo una boccata di ossigeno alle societa’ ed ai consumatori.
Le attese del mercato sono per una riduzione del target sui fed funds di 50 punti base all’1%; tuttavia, considerata la delicata fase che sta caratterizzando i mercati, in molti (il 42% stando ai futures) sperano in un taglio di entita’ superiore, pari allo 0.75%.
“Facendo una semplice analisi sui multipli, appare evidente che l’attuale condizione dell’azionario e’ altamente attraente” ha affermato Linda Duessel, strategist di Federated Investors. “Chiunque sia orientato ad investimenti di lungo periodo dovrebbe approffittare di questo momento”. “Sembra che il mercato abbia finalmente toccato il punto di bottom, siamo usciti da una condizione di ipervenduto” e’ il parere di Dan Demming, trader di Stutland Equities.
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Tutti i componenti del Dow Jones hanno chiuso in territorio positivo. A registrare i maggiori rialzi sono stati General Motors, Boeing e Alcoa. Il colosso dell’auto ha trovato un solido supporto nell’articolo pubblicato dal Wall Street Journal secondo cui il Dipartimento dell’Energia sarebbe pronto con un prestito da $5 miliardi per facilitare l’operazione di fusione con Chrysler. Il gigante aerospaziale invece ha beneficiato del raggiungimento dell’accordo con i macchinisti che ha messo fine allo sciopero dei lavoratori.
Sul fronte degli utili, la societa’ dell’acciaio U.S Steel ha battuto le attese degli analisti, cosi’ come i gruppi energetici BO e Valero Energy. Deludenti invece le stime del gigante software SAP, costretto a tagliare l’outlook e ritirare le stime sulle vendite; profit warning anche da parte della casa automobilistica giapponese Honda Motor.
Nel settore finanziario, le prospettive di ribasso dei tassi hanno spinto al rialzo i titoli dei colossi bancari Citigroup e Bank of America. In buon progresso anche Morgan Stanley, mentre Goldman Sachs non e’ riuscita a partecipare al rally penalizzata dalle voci su possibili perdite non previste.
I dati macroeconomici rilasciati in mattinata non hanno influito minimamente sul sentiment degli operatori, nonostante siano risultati particolarmente deboli. Il rapporto Case-Shiller ha evidenziato un ulteriore calo dei prezzi degli immobili negli Stati Uniti, mentre la fiducia dei consumatori e’ crollata al peggior livello della storia, a quota 38 punti.
Sugli altri mercati, in calo il petrolio. I futures con consegna dicembre sono arretrati di 49 centesimi a $62.73 al barile. Sul valutario, in recupero l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2720. In lieve flessione l’oro. I futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno ceduto $2.40 a $740.50 l’oncia. Arretrano infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.82% dal 3.7290% di lunedi’.
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