Chiusura col segno meno per le borse USA, schiacciate in rosso da un Nasdaq che segna il nuovo minimo delle ultime 52 settimane, oltre il 60% in meno rispetto ai massimi del 10 marzo 2000.
Battuto anche il minimo ‘intraday’. Nel corso della seduta il tabellone elettronico si e’ spinto fino a 2.041,78 punti.
Dai ribassi non si sono salvati nemmeno l’S&P 500 e il Dow Jones, dove, sulla scia di Intel, chiudono in rosso 24 blue chip su 30.
Il Nasdaq ha chiuso a 2.052,78 (-5,35%), il Dow Jones ha chiuso a 10.644,62 (-1,97%), l’ S&P 500 a 1.233,42 (-2,48%) e il Russell 2000 a 473,65 (-1,63%).
Alla vigilia dell’anniversario dei massimi storici (per maggiori informazioni vedi lo speciale di Wall Street Italia Nasdaq: il bilancio
a un anno dai massimi ), il tabellone elettronico e’ stato travolto da un’ondata di vendite, scatenate dal ‘profit warning’ lanciato da Intel, uno dei pilastri del settore high tech.
Un’altra tegola sulla testa del mercato e’ arrivata dal dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti, che in mattinata ha reso noti i dati sulla disoccupazione USA in febbraio.
Nonostante la disoccupazione si sia attestata in febbraio al 4,2%, in linea con le previsioni degli analisti, il mercato e’ rimasto particolarmente deluso dal rapporto sulle paghe orarie cresciute invece dello 0,5%, a fronte di una previsione dello 0,3%.
Il dato ha evidenziato una ripresa delle tendenze inflazionistiche ed e’ stato dunque letto dagli investitori come un freno all’azione sui tassi da parte della Fed, come sostiene l’economista di Dresdner Kleinwort Wasserstein, Kevin Logan.
“Le condizioni dell’economia USA non sono poi cosi’ cattive come molti avevano anticipato – commenta Logan – diminuiscono quindi le probabilita’ di un taglio dei tassi prima del 20 marzo”.
Venuta meno la speranza di un taglio anticipato dei tassi, un’ipotesi che aveva ripreso vigore nella prima parte della settimana, l’ennesimo ‘profit warning’ del settore high tech e’ stato insopportabile per il mercato.
Un’opinione sostenuta da Larry Lawler, responsabile del trading di Dreyfus Corp.
“Per tornare a investire dobbiamo prima vedere un miglioramento nei fondamentali e negli utili delle aziende – dice Lawler – Non penso dunque che le notizie arrivate da Intel ci possano aiutare”.
La pioggia di vendite non ha risparmiato i titoli del Nasdaq 100 (NDX – CBOE), l’indice dei cento titoli del tabellone elettronico a maggiore capitalizzazione, che ha lasciato sul campo oltre il 6%.
Male anche tutto il settore dei semiconduttori con il Philadelphia Semiconductor Index (SOX) che ha chiuso in ribasso del 7%.
Sui listini in generale hanno mostrato una tendenza al rialzo il settore delle bevande analcoliche, tabacco, farmaceutico, acciaio e trasporti.
In calo invece il settore dei semiconduttori, software, sistemi informatici, infrastrutture per le telecomunicazioni, finanziario, trasporto aereo.
Tra i titoli che oggi hanno strappato rialzi d’eccezione sulle borse americane:
1. Financial Industries (FNIN – Nasdaq) +30,43%;
2. Transmation (TRNS – Nasdaq) +23,53%;
3. IntraBiotics (IBPI – Nasdaq) +22,22%;
4. Perini Corp (PCR – Amex) +19,44%;
5. Horizon Group (HGPI – Nasdaq) +18,18%.
I ribassi si sono invece particolarmente accaniti contro:
1. Enchire Biotechnology (ENBC – Nasdaq) – -33,04%;
2. Pacific Internet (PCNTF – Nasdaq) – -27,04%;
3. Centaur (CTRL – Nasdaq) – -26,52%;
4. Floware Wireless (FLRE – Nasdaq) – -24,07%;
5. Novo Networks (NVNW – Nasdaq) – -24,04%.
Tra i principali titoli in movimento oggi a Wall Street:
Nel settore infrastrutture per telecomunicazioni:
Cisco Systems (CSCO – Nasdaq) si prepara a tagliare il 5% della forza lavoro, pari a circa 2.400 dipendenti, secondo un rapporto dell’agenzia di stampa Reuters emesso questa mattina . Il titolo ha perso oltre il 9,5%.
(Vedi Tlc: Cisco pronto a licenziare 5% forza lavoro
Nel settore semiconduttori:
Intel (INTC – Nasdaq), il maggior produttore mondiale di chip per computer, ha lanciato un ‘profit warning’. Giovedi’ sera, a mercati ormai chiusi, il gruppo ha avvertito che stima un calo del 25% del fatturato nel primo trimestre 2001 rispetto al quarto trimestre del 2000. Il titolo ha perso oltre l’11,25%.
(Vedi Intel lancia ‘profit warning’ e taglia 5.000 posti) – (Vedi Borsa: Intel -9% dopo ‘profit warning’) – (Vedi Lehman: per Intel ancora nubi all’orizzonte) – (Vedi Borsa: Intel -10% schiacciato dal ‘profit warning’)
Nel settore Internet:
Jeff Bezos, amministratore delegato di Amazon.com (AMZN – Nasdaq), sarebbe sotto inchiesta da parte della ‘Securities and Exchange Commision’ (SEC) per una vendita sospetta di titoli azionari della sua societa’. Lo riporta il New York Times di oggi. Bezos avrebbe venduto titoli per $12 milioni appena prima la pubblicazione di un rapporto negativo su Amazon da parte della banca d’affari Lehman Brothers. Il titolo ha guadagnato oltre il 2,5%. (Vedi Amazon: Bezos indagato per insider trading)
Loudcloud (LDCL – Nasdaq), la societa’ del fondatore di Netscape Marc Andreessen, ha fatto giovedi’ il suo esordio in borsa, scontando pero’ il momento poco positivo per le societa’ Internet. La start-up, che fornisce servizi di automazione delle operazioni Internet, ha lanciato sul Nasdaq 25 milioni di titoli, al prezzo previsto di $6 l’uno. Sono stati raccolti $150 milioni per una valutazione societaria complessiva pari a $440 milioni, un terzo di quanto ci si attendeva a ottobre nell’iniziale progetto di offerta ($1,3 miliardi). Il titolo ha guadagnato oltre il 2%.
(Vedi Ipo: Loudcloud paga momento negativo net-company)
Nel settore telefonico:
La banca d’affari Merrill Lynch ha ridotto il suo rating su Motorola (MOT – Nyse) da “buy” ad “accumulate”, rilevando ulteriore debolezza nelle attivita’ semiconduttori, apparecchi portatili e infrastrutture. Il titolo ha perso quasi il 4,5%.