I listini della borsa americana non riescono a prendere con decisione la strada dei rialzi, (controlla la performance in tempo reale) dopo che gli investitori hanno accolto senza troppo entusiasmo una lunga serie di dati macroeconomici tutto sommato positivi, che confermano un rallentamento della contrazione economica. Inoltre gli operatori preferiscono non buttarsi a capofitto sui titoli, perche’ temono che il mercato non abbia piu’ la forza di avanzare dopo il poderoso rally visto negli ultimi due mesi.
L’attivita’ manifatturiera nell’area di New York ha mostrato un netto rallentamento della fase di flessione, sorprendendo in positivo il mercato. In linea con le attese invece i prezzi al consumo del mese di aprile, mentre la produzione industriale e’ scesa per il sesto mese consecutivo, anche se in maniera meno marcata rispetto al consensus. Confortante l’aggiornamento sulla fiducia dei consumatori, con il dato diffuso dall’Universita’ del Michigan che in maggio e’ salito a 67,9 punti dai 65,1 precedenti e rispetto ai 67 attesi dal mercato.
“Mi sorprenderebbe se la situazione peggiorasse oggi, visto che il mercato ha trovato un equilibrio”, ha dichiarato il trader Richard Sparks della societa’ di Schaeffer’s Investment Research. “Lo stato d’animo e’ cambiato tantissimo da inizio marzo, ma rimangono comunque degli investitori scettici, che tutto sommato e’ una cosa esalutare, da un certo punto di vista”.
Guardando alla prova dei singoli settori, salta all’occhio l’ottima prova del comparto assicurativo dopo che Hartford Financial, Lincoln National, Prudential, Allstate, Ameriprise e Principal Financial hanno tutte ricevuto l’approvazione per la concessione dei fondi governativi. Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, il totale degli aiuti pubblici destinati alle societa’ specializzate nel ramo vita ammonterebbe a $22 miliardi.
Nel settore automobilistico, a polarizzare l’attenzione e’ ancora una volta General Motors, che conta di tagliare i costi per le ore lavorative, con l’obiettivo di risparmiare un miliardo di dollari all’anno. In mattinata e’ arrivato inoltre l’annuncio della chiusura, entro il 2010, di 1100 concessionarie auto situate negli Stati Uniti, nel quadro del piano di ristrutturazione. Entro la fine dell’anno prossimo le concessionarie di GM rimarranno 3600, in netto calo dalle 5969 attuali. I titoli della casa di Detroit cedono quasi il 2%.