Partenza debole per la Borsa a stelle e strisce, con il Dow Jones che rimane inchiodato sotto la soglia psicologica degli 11000 punti. L’indice delle blue chip cede lo 0.21% a quota 10947.17, il Nasdaq lo 0.2% in area 2431.89, mentre l’S&P 500 lascia sul campo lo 0.1% a 1187.68 punti.
Intanto prosegue il momento positivo del dollaro questa mattina. La prestazione del biglietto verde ha messo pressione sui listini e sulle materie prime, anche se entrambi i gruppi di asset sono riusciti a recuperare dai minimi di seduta.
Al momento il biglietto verde avanza dello 0.4% contro le principali valute concorrenti. Gran parte dei rialzi sono dovuti alla debolezza dell’euro, che ha perso terreno sulla scia delle notizie secondo cui l’attivita’ economica della zona euro e’ rimasta in stallo nel quarto trimestre.
Agli operatori non sono piaciuti gli ultimi commenti degli analisti di mercato, secondo cui i listini azionari sarebbero ipercomprati sul breve termine. Alcuni suggeriscono che un segnale chiaro e’ il calo dell’ampiezza dei guadagni. Tra i settori piu’ ipercomprati spicca il caso dell’acciaio il cui fondo comune ETF viaggia di oltre il 16% sopra la media dei 50 giorni.
Il calendario macro odierno e’ abbastanza scarno, ma piu’ di un esponente della Federal Reserve prendera’ la parola. L’unica pubblicazione del governo riguarda la lettura del credito al consumo di febbraio, prevista alle 21 italiane. Le cifre dovrebbero mostrare un calo di $1 miliardo dopo il rialzo di $5 miliardi di gennaio. Alle 16:30 verranno invece rese noti i dati sulle scorte di petrolio settimanali.
Nell’arco di due ore si svolgeranno tre interventi di altrettanti esponenti della Banca Centrale Usa, a cominciare dal numero uno della Fed di New York Fed William Dudley, alle 18:15 italiane. Alle 13 italiane sara’ quindi la volta del presidente della Fed Ben Bernanke, il cui discorso sara’ incentrato sulle sfide che l’economia Usa si trovera’ a dover affrontare, mentre un’ora dopo interverra’ il “falco” e numero uno della Fed di Kansas City Thomas Hoening.
Grande attenzione sara’ rivolta anche al viaggio del Segretario del Tesoro Usa Timothy Geithner a Pechino, dove con ogni probabilita’ verra’ affrontata una delle questioni piu’ calde per l’economia mondiale: lo yuan debole.
All’interno della sfera societaria, fari puntati su Goldman Sachs, con la banca d’affari che in una lettera agli investitori dovrebbe rendere noto di non aver messo i propri interessi davanti a quelli dei suoi clienti.
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la societa’ neyorchese ha ribadito di non aver scommesso contro i propri clienti, servendosi di posizioni short prima che il mercato immobiliare residenziale collassasse.
Daimler, Nissan e Renault nel frattempo hanno annunciato un’alleanza sulle auto di piccola cilindrata, che prevede l’acquisto di una quota di minoranza da parte di ognuna delle parti coinvolte.
In ambito di conti, Monsanto non ha centrato le attese e i titoli pagano dazio in avvio. Il secondo trimestre fiscale (periodo dicembre-febbraio) si e’ chiuso con un utile di $0.03 peggiore delle previsioni, mentre il fatturato e’ sceso del 3.6% anno su anno, attestandosi a $3.89 miliardi a fronte dei $3.93 previsti dal consensus. Oggi sono attese inoltre le trimestrali di Family Dollar e dopo la chiusura dei mercati di Bed Bath and Beyond.
Sul fronte M&A l’australiana Macarthur Coal ha respinto un’offerta da $3.27 miliardi messa sul piatto dall’azienda mineraria statunitense Peabody Energy, con gli analisti che ritengono che ora Peabody dovra’ alzare l’offerta di circa il 10% se vorra’ avere successo.
Sugli altri mercati, il differenziale tra bund tedeschi e bond greci aggiorna i massimi storici, con l’obbligazionario greco che e’ sempre piu’ in tensione mentre prende il via la missione del FMI, i cui esperti hanno visto stamane il ministro delle Finanze Papacostantinou e il suo staff.
Nella mattinata Usa lo spread tra i decennali, titoli di riferimento, ha
toccato i 412 punti base, ovvero il nuovo massimo da quanto e’ stato creato l’euro. Il titolo in pratica paga un interesse del 7.2%, ovvero ben 4.12 punti percentuali in piu’ del corrispondente bund tedesco. Contestualmente il costo
per assicurare il Cds greco a cinque anni contro il rischio default e’ aumentato a 401.2 punti base dai 392.6 della vigilia.
Nel comparto energetico le quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con consegna maggio retrocedono di $0.25 attestandosi a quota $86.62 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3353 (-0.34%). L’oro guadagna $7.10 in area $1143.10 l’oncia. In lieve progresso i titoli di stato, il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.9580% in calo di 1 punto base dal 3.9680% della chisura di ieri.