Ancora deboli nel primo pomeriggio i listini americani, anche se in miglioramento rispetto ai minimi della giornata. A preoccupare gli investitori, il possibile ritardo della ripresa degli utili societari sulla scia del ‘profit warning’ lanciato dal colosso informatico IBM (IBM – Nyse) e dell’aumento del prezzo del petrolio, dopo la notizia che l’Iraq ha sospeso le esportazioni per 30 giorni.
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Sul mercato azionario:
– Sul Dow pesa particolarmente l’allarme sugli utili di Ibm (IBM – Nyse), in calo di oltre il 9% e ai minimi delle ultime 52 settimane. La societa’ ha tagliato le stime sui risultati del primo trimestre, citando il rallentamento della domanda, soprattutto per la divisione relativa alla tecnologia OEM (original equipment manufacturing).
– Un’altra blue chip del Dow in calo e’ Alcoa (AA – Nyse). La banca d’affari Prudential ha tagliato il target price sul titolo.
– In un clima di tensioni in Medioriente, il settore dei titoli petroliferi dovrebbe essere il principale beneficiario della congiuntura. Occhio quindi ai guadagni della blue chip ExxonMobil (XOM – Nyse) e di Royal Dutch Petroleum (RD – Nyse) e ChevronTexaco (CVX – Nyse).
– Tra gli altri titoli difensivi (considerati un ”investimento sicuro” in caso di crisi) che potrebbero beneficiare dalla congiuntura oro (XAU) e gas naturale.
– L’aspettativa che l’aumento del prezzo di carburante pesera’ sui bilanci delle compagnie aeree pesa sull’Amex Airline Index (XAL), tra i titoli in calo Delta Airlines (DAL – Nyse), UAL (UAL – Nyse), AMR (AMR – Nyse). Colpiti anche gli altri titoli del settore trasporti.
– Intanto sul Nasdaq Composite in ripresa il settore semiconduttori (SOX) anche se Intel (INTC – Nasdaq) e’ ancora in calo. Cedono ancora i titoli dell’immagazzinamento dati (DDX) e biotecnologie (BTK). A gettare un’ombra sui titoli tecnologici , il ‘warning’ di IBM e le dichiarazioni della banca d’affari Thomas Weisel, secondo la quale, il settore tecnologico risalira’ la china solo quando la ripresa dei profitti societari sara’ solida. In ripresa i titoli Internet con i rialzi di Yahoo! (YHOO – Nasdaq) e Ebay (EBAY – Nasdaq) che limano le perdite del Nasdaq. Bene anche il titolo della societa’ di software e servizi per Internet Intuit (INTU – Nasdaq) che guadagna oltre il 7% dopo aver alzato le stime per il terzo trimestre fiscale.
Sull’S&P 500 in calo il colosso media e Internet AOL Time Warner (AOL – Nyse) dopo che la banca d’affari Morgan Stanley ne ha tagliato il target sul prezzo da $36 a $30.
Sul mercato obbligazionario:
In un clima di forte incertezza politica ed economica, alcuni investitori istituzionali si cautelano sovrappesando gli investimenti nel settore obbligazionario, considerato ”piu’ sicuro” nei tempi di crisi. L’aumento del prezzo dell’energia, infatti, potrebbe filtrare giu’ a livello delle spese al consumo, favorendo un aumento dei prezzi al consumo.
Secondo la societa’ di ricerca californiana Trim Tabs, infatti, i fondi di investimento azionari hanno perso la scorsa settimana circa $1,1 miliardi. Sul clima d’investimento nell’azionario pesa la situazione di liquidita’ delle aziende USA.
La questione petrolio:
Domani potrebbe essere convocata una riunione straordinaria dell’Opec, il cartello che riunisce i maggiori paesi produttori di petrolio. Il cartello energetico ha pero’ confermato che non utilizzera’ il petrolio come arma di contrattazione nel Medioriente.
I timori relativi all’annnuncio di Saddam Hussein potrebbero essere meno giustificati di quel che sembra. Vale la pensa notare che l’Arabia Saudita ha gia’ fatto sapere che cerchera’ di bilanciare un’eventuale diminuzione di produzione di greggio dall’Iraq. Inoltre, paesi come la Russia hanno ampia capacita’ di aumentare la produzione di greggio.
I dati macroeconomici:
Reazione muta del mercato dopo la comunicazione del dato sulle scorte di magazzino all’ingrosso in febbraio, in calo dello 0,7%. E’ il nono calo consecutivo su base mensile. Nonostante il dato sia positivo perche’ indica una ripresa della domanda, gli investitori sono piu’ concentrati sulla congiuntura macroeconomica e sul suo potenziale impatto sui costi operativi per le aziende che ne deriverebbe.
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