Gli indici azionari americani non solo hanno azzerato i guadagni della mattinata, ma sono stati costretti a chiudere pesantemente in rosso, con il Nasdaq crollato ai minimi dell’anno e il Dow Jones che ha accusato un calo a tre cifre. Motivo: le incertezze sulla ripresa economica Usa con il conseguente rallentamento degli utili aziendali nella seconda parte dell’anno, e tassi d’interesse previsti al rialzo.
Il Dow Jones ha perso l’1.01% a 10046, il Nasdaq, ha lasciato sul campo il 2.23% a 1874; fortemente negativo anche l’S&P 500, che ha ceduto l’1.33% a 1093.
Il sell-off non e’ giunto del tutto a sorpresa. Ecco per esempio cosa aveva previsto il giorno prima WSI nella sezione Titoli Caldi di INSIDER riservata agli abbonati:
Ricordiamo che il mercato ha messo a segno un rally in chiusura, grazie a Greenspan e alle news di Microsoft (buy back e dividendo). E’ probabile che cio’ causera’ un’ apertura positiva mercoledi’, che pero’ potrebbe subito dopo rimanere vittima – dicono alcuni trader a New York – della regola “buy the rumor, sell the news”.
Il che si e’ puntualmente verificato. “Il fatto che il rally di martedi’ non abbia trovato modo di autoalimentarsi seguendo il momentum – spiega il trader di una grande banca d’affari di New York – e il fatto ancora piu’ grave che nella seconda parte della seduta di mercoledi’ il rialzo si sia sgonfiato miseramente, ha demoralizzato gli operatori che avevano posizioni long e dato fiato invece ai ribassisti; sono costoro ad aver avuto la meglio”.
E’ durata dunque meno di 24 ore dunque la ventata di buonumore diffusa dai commenti incoraggianti di Alan Greenspan sullo stato di salute dell’economia americana. Il presidente della Federal aveva dichiarato martedi’ al Senato – e ripetuto mercoledi’ alla Camera Usa – che i consumi americani registreranno presto un’accelerazione, che il mercato del lavoro e’ in miglioramento e che l’aumento dei prezzi non costituisce una minaccia alla ripresa.
Nel corso dell’intervento alla House of Representatives, Greenspan ha poi affermato che il costo del denaro dovrà tornare ad una maggiore neutralità e si dovrà abbandonare la politica accomodante degli ultimi anni. Il presidente della banca centrale americana ha ribattuto alle critiche di quanti hanno accusato le politiche monetarie della Federal Reserve di incoraggiare le bolle nei mercati azionario, reddito fisso e immobiliare. Greenspan ha affermato che la Fed e’ ben conscia delle “gravi distorsioni” che possono derivare dalle politiche messe in atto e che la banca centrale ha fatto del proprio meglio per minimizzarle. I cosiddetti carry trades, ha aggiunto il presidente della Fed, sono fenomeni normali, che dovrebbero cessare con l’incremento dei tassi di interesse.
Le parole del n.1 della banca centrale americana non sono comunque riuscite ad attenuare le preoccupazioni degli operatori sui rischi di un rallentamento dell’economia Usa. Secondo alcuni analisti e trader, il mercato poi non ha visto con favore la mancanza di commenti da parte di Greenspan sulla debolezza dei dati economici di giugno.
Non sono bastate a migliorare il clima le buone notizie provenienti dal fronte degli utili. Il colosso dei cellulari Ericsson ha nettamente battuto le previsioni degli analisti. Cifre positive le hanno inoltre diffuse Motorola e Lucent Technologies. Migliori delle previsioni anche le trimestrali di General Motors, Fannie Mae e Kodak. Dopo la chiusura, attesi i bilanci di eBay, Siebel Systems e STmicroelectronics.
Importanti news erano arrivate come e’ noto da Microsoft. Il colosso del software ha annunciato l’approvazione di un piano di riacquisto di azioni proprie per un valore complessivo di $30 miliardi in quattro anni. L’azienda distribuira’ inoltre dividendi speciali di $3 per azione e ha alzato la quota dividendi. Ma il piano e’ molto controverso e c’e’ chi lo ha apprezza e chi invece ritiene Microsoft sia un “sell” in Titoli Caldi.
[Vedi decine di azioni in movimento segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 12 sezioni in tempo reale
riservate agli abbonati a INSIDER. Se non sei gia’ abbonato, utilizza il
link INSIDER]
Tra le blue chip del Dow Jones, i migliori guadagni li hanno realizzati Microsoft, JP Morgan Chase, Honeywell e United Tech. Hanno guidato la classifica delle perdite Alcoa, Intel, AIG, Walt Disney, Procter & Gamble, AIG e Boeing.
Sugli altri mercati, il dollaro ha beneficiato delle parole di Greenspan e ha recuperato terreno contro l’euro, che e’ tornato sotto i $1.23. Nel tardo pomeriggio a New York il cambio tra le due valute era a $1.2252. Chiusura nettamente al ribasso per l’oro, sceso sotto la soglia dei $400 ai minimi di due settimane. Il future con scadenza agosto ha perso $4.80 a $397.30 all’oncia.
Il petrolio ha chiuso in rialzo dello 0.5% a $40.62 al barile. La scorsa settimana le riserve di greggio sono calate di 3.6 milioni di barili. Perdurano inoltre le preoccupazioni sulla scarsa capacita’ delle scorte, ormai al limite.
In ribasso il prezzo dei titoli di Stato, mentre il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.49% contro il 4.45% della chiusura di martedi’.