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WALL ST: MARTEDI’ GRASSO PER GLI INDICI AMERICANI

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Wall Street reagisce con decisione dopo tre sedute consecutive di cali, favorita da un ritorno delle operazioni di M&A, da una serie di dati macro positivi in ambito immobiliare e manifatturiero, oltre che dalle notizie giunte dal fronte bancario.

Tutti questi fattori messi insieme hanno contribuito a relegare i timori legati al debito della Grecia in fondo alla lista delle priorita’ degli investitori e consentito al contempo al mercato di rendersi protagonista della migliore prova degli ultimi tre mesi.. Il Dow ha messo a segno un progresso dell’1.67% a quota 10267.83, il Nasdaq dell’1.4% a 2214.19 punti, mentre l’S&P 500 dell’1.8%, che gli ha permesso di attestarsi in area 1094.86.

A guidare i rialzi sul paniere delle blue chip e’ stata Mercks, seguita a ruota dai colossi dell’alluminio e del petrolio Alcoa e Chevron. Ottima prova anche da parte di Bank of America e Citigroup.

Oltre a energetici e societa’ legate alle materie prime, si sono messi in evidenza i bancari, con Citi e BofA che hanno accelerato del 4.5% e 5.5% rispettivamente sulla scia della trimestrale entusiasmante della rivale Barclays. Gli utili dell’istituto britannico sono quasi raddoppiati nel 2009.

All’interno della sfera macroeconomica, la Fed di New York ha annunciato che le condizioni dell’attivita’ manifatturiera dell’area della Grande Mela sono decisamente migliorate in febbraio, piu’ delle attese. Grazie in particolare all’aumento delle scorte, l’Empire State Index si e’ portato sui massimi da ottobre.

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Nel frattempo la National Association of Homebuilders ha reso noto che l’indice della fiducia dei costruttori di case e’ cresciuto in febbraio, mostrando segnali di ripresa dai minimi di sette mesi. Va tuttavia sottolineato che l’indicatore si trova ancora su livelli molto bassi.

Il ritracciamento del dollaro e le rinnovate tensioni sulle ambizioni nucleari dell’Iran hanno fatto schizzare in rialzo i prezzi del greggio, con i contratti sull’oro nero con consegna marzo che hanno brevemente superato i $77, forti di un rialzo di quasi il 4%.

Tra i titoli caldi di giornata, la farmaceutica Merck, che ha guadagnato oltre il 2% dopo aver battuto le attese sia per quanto riguarda il fatturato che gli utili, favorita dal takeover di Schering-Plough. Il gruppo ha intenzione tagliare del 15% l’organico entro fine 2012.

Sorte opposta per Kraft Foods, i cui ricavi hanno deluso le aspettative. Cosi’ le azioni hanno chiuso in calo di circa due punti percentuali.

Il mercato e’ sostenuto anche dalle notizie di M&A. JP Morgan si e’ aggiudicata le operazioni asiatiche ed europee nelle materie prime della joint venture Sempra-RBS. Paghera’ $1.7 miliardi in contanti. Il colosso dei centri commerciali Simon Property Group ha intenzione di acquistare la rivale General Growth Properties. Sul piatto $10 miliardi, con un’operazione che darebbe vita alla maggiore catena americana di shopping center di alto livello.

Sotto i riflettori e’ finita anche Terra Industries. I titoli hanno fatto un balzo di oltre il 7% dopo che il produttore di fertilizzanti ha accettato di essere comprata dalla norvegese Yara International in un’operaazione da $4.1 miliardi in contanti.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in forte rialzo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo avanzano di $2.92 attestandosi a quota $77.05 al barile. Sul valutario la moneta unica si rafforza a quota $1.37669 (+$1.24). Consolida anche l’oro a $1119.60 l’oncia (+$29.80). Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.6640% dal 3.6930% di venerdi’.