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WALL ST.: LA VITTORIA DI BUSH GALVANIZZA LA BORSA

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L’elezione di George W. Bush a 44/o presidente degli Stati Uniti fa correre Wall Street. Già positiva nella giornata di ieri, la Borsa di New York inanella un altro buon risultato sfruttando l’entusiasmo creatosi intorno alla conferma alla Casa Bianca dell’esponente repubblicano.

Al termine degli scambi, l’indice Dow Jones è avanzato dello 0,65% a 10.118,78 punti, mentre lo S&p 500 è salito dello 0,54% a 1.167,89 punti e il Nasdaq è progredito dello 0,65% a 1.987,89 punti; grazie anche all’indice Ism per i servizi, apparso in rialzo, ben oltre le attese, nel mese di ottobre.

In una seduta dominata dai risultati dell’Election Day, brillante è apparsa la marcia delle società di servizi energetici trascinate dalla Halliburton – azienda guidata, un tempo, dal vicepresidente Dick Cheney – salita del 4,3% nonostante sia, da mesi, al centro di diverse inchieste delle autorità americane.

Sulla scia dei risultati elettorali, bene sono andate le case farmaceutiche (le quali sarebbero state penalizzate da una vittoria dell’esponente democratico John Kerry, deciso ad abbassare i costi delle terapie mediche generiche), con Pfizer che ha guadagnato il 2,6% e Merck il 3,9%, malgrado le critiche relative al farmaco Vioxx ritirato recentemente dal mercato.

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Bene, ancora, i titoli della difesa, spinti da Lockheed Martin (+3,2%) e Boeing (+2,5%); e quelli tecnologici, condotti dai produttori di computer Dell (+2%) e Apple (+3,3%), oltre che da Iac/InterActive (cui fanno capo i siti Hotels.com e Hotwire.com), avanzato del 13,6% dopo riportato utili trimestrali superiori alle attese.

In progresso anche Time Warner, cresciuta dell’1,9% dopo una trimestrale meno pesante di quanto atteso dagli analisti. Deboli invece sono apparse le aziende impegnate nella ricerca sulle cellule staminali come StemCells (-23%) e Geron (-12,3%), colpite in maniera negativa dalla sconfitta elettorale di Kerry sostenitore degli studi medici in questo settore.