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WALL ST.: L’EUFORIA DA PIL NON TRASCINA LA BORSA

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Gli indici Usa chiudono la seduta sostanzialmente invariati.

Il Dow Jones guadagna lo 0,12% a quota 9786, l’S&P500 perde -0,11% a 1046 punti e il Nasdaq cala dello 0,20% a 1932 punti.

L’euforia “statistica” dovuta allo storico dato del pil Usa relativo al terzo trimestre (un incremento di +7,2%, il livello di crescita piu’ sostenuto per l’America dal 1984) non e’ stata capace di dare impulso a un mercato gia’ caro che ha abbondamente scontato tutte le buone notizie, compresa quella ottima di oggi.

Tra i settori piu’ in evidenza si sono distinti Software per Internet, Utilities, Infrastrutture per Semiconduttori, Chip e Networking.

Deboli invece i titoli del settore Assicurazione Sanitaria, Costruzioni, Oro/Argento e Servizi Petroliferi.

Tornando al mercato, il motivo per cui la Borsa Usa non si e’ entusiasmata, oltre il fatto che un rialzo del Prodotto interno lordo era considerato scontato (seppur non in queste proporzioni) da esperti e investitori, ha avuto una qualche influenza l’annuncio di alcune trimestrali societarie non troppo brillanti.

Su questo fronte – nonostante numeri consistenti – ha pagato dazio la società petrolifera Exxon Mobil (-3,9%), capace di un utile per azione pari a 55 centesimi contro i 62 previsti dagli analisti statunitensi. In declino, nel campo dei servizi alle telecomunicazioni, Power-One, scesa del 15,5%; mentre, in ambito finanziario, Providian Financial è arretrata del 14,1% e Capital One Financial del 5,8%. Per tutte e tre, a rallentare la corsa, ci hanno pensato trimestrali e previsioni non all’altezza delle attese.

Positive, invece, la catena di caffe’ Starbucks, in progresso del’1% sulla scia di ricavi settimanali volati del 30%, e la società elettrica Calpine (+9,6%); mentre nel settore turistico male è andata la catena alberghiera Starwood Hotels & Resorts Worldwide (-4,7%), tradita da una trimestrale debole e dalle dimissioni rassegnate dal presidente e amministratore delegato, Barry Sternlicht.

In netto calo il prezzo dei titoli di Stato, con il rendimento sul Treasury a 10 anni salito al 4,361% dal 4,275% della chiusura di ieri.

Il dollaro si e’ rafforzato nei confronti dell’euro: il cambio tra le due valute e’ a quota $1,1663. Da segnalare, infine, che l’S&P 600 Small Cap, l’indice relativo alle aziende a bassa capitalizzazione, e’ salito ai massimi storici (per tutti i dettagli sui titoli in movimento vedi Titoli Caldi e Target News, in tempo reale per gli abbonati a INSIDER).