Dopo poco piu’ di due ore dall’avvio delle contrattazioni, Wall Street ha perso smalto segnalando l’incertezza degli operatori sul da farsi. Il quadro vede Apple correre su nuovi massimi grazie alle vendite dell’iPhone nei primi tre mesi dell’anno, il petrolio ritraccia dopo scorte superiori alle stime trascinando al ribasso gli energetici. Giu’ anche il comparto farma.
Il Dow cede lo 0.09% (-10 punti) a 11107, il Nasdaq perde lo 0.38% (-9 punti) a 2491 mentre l’S&P 500 scivola dello 0.38% (-5 punti) a 1203.
Circa l’83% delle societa’ che fino a ora hanno pubblicato i conti hanno superato le attese del mercato. Il settore tecnologico dovrebbe esser sostenuto da Apple, che ha centrato le attese grazie alle vendite record del suo iPhone. Il target price piu’ alto e’ stato fissato da Deutsche Bank a quota $350 da $325. Soffre invece Yahoo nonostante numeri incoraggianti. Delude l’outlook.
Il comparto farmaceutico e’ trascinato al ribasso dal calo di quasi il 10% di Gilead, che ha abbassato le stime dell’esercizio in corso. Giu’ di circa l’1% anche per Abbott nel giorno dei conti con profitti inferiori a quelli del primo trimestre del 2009. In controtendenza Akorn (+14%) grazie all’ok dei regolatori sul rilancio di un suo antibiotico.
Nel settore finanziario, se ieri Goldman aveva annunciato numeri che sono stati migliori delle previsioni (ma il titolo e’ stato penalizzato dalle indagini in corso di Sec e Fsa), oggi delude Wells Fargo con ricavi di $21.45 miliardi contro stime di $21.711 miliardi. Supera il test del mercato invece Morgan Stanley, tornata in utile nei primi tre mesi dell’anno. Lo fa anche McDonald’s.
Il piu’ grande gruppo al mondo di ascensori e condizionatori United Technologies ha registrato un +20% nei profitti, ponendo fine a una serie di quattro trimestri con il segno meno. Merito di tagli ai costi e ripresa della domanda. La societa’ ha alzato la parte bassa della forchetta delle sue stime sui profitti di fine anno ($4.50-$4.65 per azione da $4.40-$4.65). Nell’ultimo anno il titolo ha guadagnato il 56% battendo il Dow (+36%) di cui fa parte.
Nel settore dell’aerospazio, Boeing batte le attese sugli utili con un Eps di $0.70 contro stime per $0.64. Ricavi in linea alle aspettative dei broker, pari a $15.2 miliardi. Nelle tlc, AT&T segna un calo dell’utile per azione a $0.42 da $0.52. La divisione wireless si e’ pero’ rilevata molto forte.
Numeri in crescita invece per Altera, che ha triplicato gli utili nei primi tre mesi dell’anno a $0.50 da $0.15 dello stesso periodo dell’anno scorso. Gli analisti erano fermi a $0.40. Supera le stime anche Juniper Networks che dimentica la perdita di $0.01 del primo trimestre 2009 passando a un risultato positivo per $0.30, piu’ di $0.26 atteso da Wall Street. Il titolo soffre pero’ in borsa su timori legata alla crescita futura.
Moody’s ha messo a segno un rialzo del 26% di profitti. L’Eps sale del 24% a $0.47 per azione da $0.38. Nonostante i numeri siano superiori alle previsioni degli esperti, l’agenzia di rating si dice cauta sull’anno in corso confermando le guidance sugli utili. Non ce la fa a soddisfare il mercato per un solo centesimo di dollaro il gigante del tabacco Altria Group: i profitti sono cresciuti del 38% a $813 milioni ($0.39). I ricavi hanno segnato un +27% a $5.76 miliardi.
Nel resto della seduta arriveranno i conti di Starbucks. Continuano nel frattempo le operazioni di M&A: Visa compra CyberSource per $26 per azione con una mossa da $2 miliardi. La catena di gioiellerie Zale Corp ha decisio di vendere una quota di minoranza alla societa’ di private equity Golden Gate Capital. La decisione segue un calo delle vendite. Continua la guerra tra i vertici della societa’ di produzione Lions Gate Entertainment e l’azionista Carl Icahn. Il gruppo ha chiesto agli altri azionisti di non appoggiare l’offerta del raider, che ha messo sul piatto $7 per azione, piu’ dei $6 precedentemente proposti. La cifra e’ stata definita ancora una volta “finanziariamente inadeguata, opportunistica, coercitiva e non nell’interesse del gruppo e dei suoi azionistii”
Anche oggi la giornata e’ scarna per quanto riguarda i dati macro. Le richieste di mutui ipotecari negli States hanno segnato un rialzo del 13.6% nel corso della scorsa settimana. Le domande di mutuo per l’effettivo acquisto di un immobile sono aumentate del 10.1%.
Sullo sfondo resta la Grecia, dove si sono tenuti colloqui con i funzionari di Ue e Fmi, primo passo verso un’eventuale richiesta ufficiale degli aiuti messi a dispozione. I negoziati dureranno due settimane, per arrivare a testo congiunto entro il 15 maggio. Lo ha riferito il ministro delle Finanze ellenico, George Papaconstantinou. Nel frattempo e’ volato a un nuovo record il costo per proteggersi contro un fallimento del paese.
Il FMI ha alzato l’outlook sulla produzione dell’economia mondiale non senza un avvertimento: i livelli di attivita’ dipenderanno molto dalle politiche di accomodamento monetario. Nel 2010 la produzione su scala mondiale dovrebbe registrare un incremento di circa il 4.25% contro un +3.75% precedentemente indicato. Nel 2009 era stata registrata una contrazione dello 0.5%.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio invertono rotta dopo la pubblicazione delle scorte superiori alle stime. I futures con consegna giugno si muovono in calo di $0.62 attestandosi a quota $83.23 al barile (-0.74%). Sul valutario la moneta unica cede a quota $1.3376 (-0.44%). L’oro guadagna $3.30 (+0.29%) in area $1142.50 circa. I prezzi dei titoli di Stato sono in rialzo, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.75% dal 30.8050% della chiusura di ieri.