Una seduta fiacca per i mercati americani, con i principali indici azionari inchiodati intorno alla parita’. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.06% a 10505 e il Nasdaq lo 0.15% a 2066.
In assenza di notizie economiche e con la stagione degli utili che volge alla fase conclusiva, oggi sono mancati spunti di rilievo in grado di orientare le decisioni di investimento.
Le paure sul terrorismo, dopo il ritrovamento di una polvere sospetta al Senato, hanno poi ulteriormente frenato gli acquisti. Nel mercato prevale un atteggiamento attendista, e l’attenzione di molti operatori e’ gia’ rivolta al dato sull’occupazione di venerdi’. Gli analisti stimano che a gennaio il numero dei nuovi occupati e’ cresciuto di 165 unita’.
Sul fronte societario, hanno deluso le aspettative i dati di gennaio sulle vendite di auto. Pesanti i ribassi per le tre big di Detroit: General Motor (GM – Nyse), Ford (F – Nyse) e Daimler-Chrysler (DCX – Nyse). Quest’ultima potrebbe essere superata da Toyota al terzo posto in termini di vendite sul mercato americano.
Sul Dow Jones gli acquisti si sono concentrati su Eastman Kodak (EK – Nyse), American Express (AXP – Nyse) e Boeing (BA – Nyse).
Guida la lista dei peggiori, per la seconda seduta consecutiva, General Motor. In calo inoltre Honeywell (HON – Nyse), Walt Disney (DIS – Nyse), AT&T (T – Nyse) e Hewlett-Packard (HPQ – Nyse).
Sul Nasdaq le prese di profitto hanno colpito i titoli Internet Amazon (AMZN – Nasdaq), eBay (EBAY – Nasdaq) e Yahoo! (YHOO – Nasdaq).
Passando agli altri mercati, il dollaro ha ceduto terreno nei confronti dell’euro. Il cambio tra le due valute nel tardo pomeriggio a New York e’ 1.2529. Sul biglietto verde hanno pesato le paure sulla ripresa del terrorismo.
L’allarme terrorismo ha invece favorito i titoli di Stato, che hanno chiuso la seduta in netto progresso. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.100% dal 4.151% di lunedi’.
In rialzo anche l’oro. Il future con scadenza febbraio ha guadagnato 60 centesimi a $399.90 all’oncia. Il petrolio, infine, ha ceduto 88 centesimi attestandosi a $34.98 al barile (future di marzo).
BORSA: NY AVANZA LEGGERMENTE TRA TIMORI PER ALLARME RICINA
————————————————-
3 Febbraio 2004 22:19 NEW YORK (ANSA)
(ANSA) – NEW YORK, 3 FEB – Seduta leggermente positiva per Wall Street. Nel secondo giorno di scambi della settimana gli indici ballano a lungo intorno allo zero prima di chiudere poco variati con il Dow Jones in progresso dello 0,06% a 10.505,18 punti, lo S&P 500 dello 0,07% a 1.136,03 e il Nasdaq dello 0,15% a 2.066,21 punti.
Sulla prima piazza finanziaria mondiale, caratterizzata da contrattazioni sottili, si sono fatte sentire le paure per una nuova ondata terroristica dopo il ritrovamento di polvere risultata positiva al test della ricina negli uffici del capogruppo repubblicano al Senato, Bill Frist.
In una atmosfera appesantita dalle notizie in arrivo da Washington e dalle critiche della stampa americana riguardo il budget 2005 presentato ieri al Congresso dal presidente George W. Bush, la Borsa di New York è avanzata in maniera lieve, spinta dai titoli energetici nonostante la giornata no degli automobilistici rallentati dalle vendite scarse – a gennaio – di Ford e General Motors.
Tra le pieghe del mercato, bene si è comportata l’azienda attiva nel trading energetico Dynegy, avanzata intorno ai sette punti percentuali dopo avere ceduto alla Ameren (in flessione di circa mezzo punto percentuale) le proprie attività nello Stato dell’Illinois per 2,8 miliardi di dollari. Accanto a Dynegy – sempre in campo energetico – positiva anche El Paso (in rialzo di circa un punto e mezzo percentuale) mentre tra gli hi-tech, buona è stata la marcia di Intel, progredita di circa tre punti percentuali e di Oracle (salita di circa un punto e mezzo percentuale) mentre Microsoft, è scesa intorno al mezzo punto per centuale nonostante il suo sito abbia retto all’attacco previsto per oggi del virus Mydoom.
Tra i titoli connotati dal segno meno, la compagnia aerea Delta, scivolata di circa sei punti percentuali e le case automobilistiche Ford e General Motors. La prima – colpita da vendite a gennaio in calo del 5,2% su territorio americano – è arretrata di circa due punti percentuali così come la seconda, in flessione nelle vendite del 2%.