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WALL ST: INDICI IN ROSSO, SEDUTA NERVOSA E VOLATILE

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Dopo un avvio positivo, i listini americani hanno invertito rotta chiudendo la seduta in rosso. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.30% a 10972, l’S&P500 lo 0.49% a 1272, il tecnologico Nasdaq e’ arretrato dello 0.78% a 2249. L’alta volatilita’ che sta caratterizzando i mercati negli utlimi giorni conferma la condizione di incertezza che prevale tra il pubblico investitore, ancora preoccupato per l’impatto che l’aumento dei tassi d’interesse e dei prezzi energetici potra’ avere sui profitti aziendali e sulla spesa dei consumatori.

A mettere maggiore pressione ai mercati e’ stato anche il dato record sul deficit commerciale statunitense, allargatosi del 5.3% nel mese di gennaio a quota $68.5 miliardi; il consensus degli analisti era per un aumento piu’ contenuto a $66.5 mld.

Il precedente record, registrato nel mese di ottobre 2005, era di $67.84 miliardi. A contribuire al rialzo del dato e’ stato l’aumento delle importazioni di prodotti petroliferi. In espansione anche il deficit nei confronti della Cina.

Poco rilevanti, invece, gli aggiornamenti sul mercato del lavoro. Nella settimana conclusasi il 4 marzo, le nuove richieste per sussidi di disoccupazione sono salite di 8 mila unita’ a quota 303 mila. Le stime degli economisti erano per un leggerissimo rialzo a 295 mila unita’.

Nel comparto energetico, e’ tornato a guadagnare terreno il petrolio, sulle notizie di nuovi disordini in Nigeria. Un gruppo di terroristi avrebbe aperto un conflitto a fuoco con dei soldati e preso in ostaggio tre stranieri nel tentativo di attacco ad una cisterna petrolifera. I contratti futures con consegna aprile sono avanzati di 45 centesimi a $60.47 al barile, segnando il primo rialzo dallo scorso venerdi’.

A riportare gli acquisti nelle prime ore erano state le notizie giunte da oltreoceano, relative alla politica monetaria che intendera’ condurre la Banc of Japan, lasciando i tassi a breve vicini allo zero ancora per alcuni mesi.

Ad offrire supporto erano state anche le notizie positive giunte dal comparto dell’auto. Il Wall Street Journal ha pubblicato una notizia secondo cui il colosso dell’auto General Motors, e il suo principale fornitore di ricambi, Delphi, sarebbero vicini ad un accordo con i sindacati per un’ulteriore riduzione dei costi. Il titolo GM e’ avanzato di oltre il 4%.

Sotto i riflettori la societa’ biotech Biogen Idec. Il titolo e’ arrivato a segnare un rialzo dell’8% grazie all’approvazione da parte della FDA relativa al ritorno del Tysabri sul mercato.
Sotto pressione Google, in calo di quasi tre punti percentuali dopo aver annunciato che risarcira’ circa 90 milioni di dollari per chiudere il contenzioso sulla “frode da clic”, meccanismo che ha permesso di caricare maggiori commissioni agli inserzionisti pubblicitari.

Tra i titoli del Dow Jones, i maggiori rialzi sono stati realizzati, oltre che dalla gia’ citata General Motors, anche da Boeing, Procter & Gamble e AT&T. A segnare la via dei ribassi sono state, invece, Exxon Mobil, Home Depot e Caterpillar.

Ricordiamo che domani gli occhi degli operatori saranno puntati sull’iomportante dato relativo al rapporto occupazionale di febbraio. Il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi al 4.7%.

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Sugli altri mercati, recupera terreno l’oro dopo essere arretrato pesantemente nella giornata di mercoledi’. I contratti futures con scadenza aprile sono avanzati di $2.70 a quota $547 all’oncia. Sul valutario, in lieve flessione l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York, il cambio tra le due valute e’ a quota 1.1912.