La seduta di borsa a New York si e’ conclusa con gli indici in rosso dopo la decisione della Federal Reserve di lasciare invariati i tassi d’interese ai minimi storici. Il Dow Jones ha perso lo 0.83% a 9748, l’S&P500 l’1.01% a 1060, il Nasdaq ha ceduto -0.69% a 2131.
La Banca Centrale americana ha annunciato che l’economia continuera’ a rimanere debole, ma che negli ultimi mesi sono emersi dei segnali incoraggianti sulla ripresa. Per favorire la concessione dei prestiti alle famiglie e permettere alle aziende di proseguire negli investimenti, il costo del denaro e’ stato comfermato nella fascia compresa tra lo 0.00% e lo 0.25%, e rimarra’ tale ancora per diverso tempo. Bernanke & Co. non hanno apportato significative modifiche al testo che ha accompagnato la decisione, fatta eccezione per il rallentamento dell’acquisto degli asset MBS, che si estendera’ fino alla chiusura del primo trimestre 2010.
Il CBOE Volatility Index, conosciuto come il termometro della paura degli investitori, e’ scivolato ad un nuovo minimo di 52 settimane (22.19) subito dopo la decisione della Fed, per poi risalire solo negli ultimi minuti di scambi. Lo strategist tecnico Ryan Detrick si aspetta un ulteriore proseguimento al ribasso dell’indicatore, in area 15 punti, nonostante la condizione di ipercomprato del mercato azionario.
A livello societario, tra le blue chip i maggiori rialzi sono stati realizzati da AT&T, Verizon ed Intel. Nel settore hi-tech, la societa’ di circuiti integrati Xilinx ha rivisto al rialzo le previsioni sulle vendite nel trimestre di settembre. Nel comparto alimentare, riflettori puntati su General Mills, i cui utili trimestrali ha battuto le attese degli analisti, riportando un incremento del 50% dei profitti. Gli utili di AutoZone non sono invece riusciti a centrare le previsioni degli analisti. Se puo’ interessarti, in borsa si puo’ guadagnare con titoli aggressivi in fase di continuazione del rialzo e difensivi in caso di volatilita’ e calo degli indici, basta accedere alla sezione INSIDER. Se non sei abbonato, fallo ora: costa solo 79 centesimi al giorno, provalo.
Ford ha portato una ventata di ottimismo nel settore automobilistico, dopo che il CEO Alan Mulally ha detto che il mercato sta recuperando terreno, prevedendo un balzo delle vendite nei prossimi due anni. Se da un lato Mulally ha reso noto che il mercato statunitense “sembra in un buono stato di forma”, dall’altro la societa’ ha confessato di puntare soprattutto nella regione dell’Asia/Pacifico per dare una spinta decisiva al fatturato nel futuro. I titoli della casa automobilistica hanno chiuso con un rialzo vicino al 6%.
Sotto pressione il comparto energetico, che ha risentito del nuovo calo del greggio, riportatosi sotto i $70 al barile. I futures con consegna novembre (da ora quelli di riferimento) hanno ceduto $2.79 a $68.97 al barile. Ad innescare le vendite sull’oro nero sono stati gli ultimi numeri relativi alle scorte settimanali, risultati in crescita con grande sorpresa degli analisti.
Sugli altri mercati, sul valutario, in ribasso l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’’ a New York il cambio tra le due valute e’ di $1.4740 (da segnalare pero’ il nuovo massimo annuale durante la seduta di 1.4843. In lieve flessione l’oro, con i futures con scadenza dicembre in calo di $1.10 a $1014.40. In rialzo i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.4180% dal 3.4560% di martedi’.