Società

WALL ST. IN RIBASSO
MA SOPRA I MINIMI

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A due ore dalla chiusura delle contrattazioni i mercati americani proseguono in ribasso.

A toni chiaroscuri il quadro macroeconomico delineato dai numeri comunicati in mattinata. Il dato migliore delle previsioni sul deficit della bilancia commerciale di gennaio ($41,11 miliardi, contro i $43,5 stimati e i $44,88 di dicembre) indica che si cominciano finalmente a sentire i primi effetti positivi dell’indebolimento del dollaro. Va tuttavia sottolineato che nonostante il calo rispetto al mese precedente, il deficit di gennaio e’ il secondo piu’ alto della storia.

Notizie scoraggianti sono arrivate invece dagli economisti di UCLA, che hanno rivisto al ribasso le stime sul prodotto interno lordo del 2003, che dovrebbe attestarsi al +2,3%. Per il Pil USA si tratta della terza revisione al ribasso in tre giorni, dopo quella del Blue Chip Indicators, che lunedi’ aveva ridotto le previsioni dal +2,7% al +2,6%, e quella dell’Fmi, che ieri le aveva riviste dal +2,6% al +2,4%. Previsioni negative anche per quanto riguarda la disoccupazione, con il tasso che dovrebbe attestarsi al 6,1%.

Protagonisti della seduta sono pero’ ancora una volta i venti di guerra, con gli Stati Uniti che sarebbero ormai a un si’ dai nove necessari per l’approvazione della seconda risoluzione contro l’Iraq.

Un episodio avvenuto nel pre-borsa fa capire quanto i mercati americani siano sensibili alle notizie che arrivano dal fronte internazionale. Alle 14 italiane, le otto del mattino ora di New York, i future sugli indici, che fino a quel momento viaggiavano in territorio negativo, sono improvvisamente schizzati verso l’alto sull’onda di voci della cattura di Osama bin Laden cattura di Bin Laden, per poi tornare a scendere immediatamente dopo la smentita della CIA.

Gli esperti sono concordi nel ritenere che in assenza di notizie fondamentali che possano far sperare in un’inversione di tendenza, il trend continua a rimanere al ribasso. L’analisi tecnica individua i minimi di ottobre come prossimo target.

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