Partenza in netto calo per i listini americani, appesantiti dal balzo del tasso di disoccupazione sui massimi di 26 anni, un dato preoccupante, che avra’ inevitabilmente un impatto negativo sulla crescita economica finendo per prolungare la durata della recessione.
A deprimere il morale degli investitori sono state le cifre evidenziate nel nuovo rapporto mensile sulla situazione lavorativa negli Stati Uniti. Nel mese di giugno il tasso di tasso di disoccupazione e’ salito al 9.5% dal 9.4% del mese precedente.
Nel frattempo le nuove richieste per i sussidi di disoccupazione sono scese di 16 mila unita’ a 614 mila unita’ nell’ultima settimana. Gli analisti si aspettavano una riduzione a 613 mila unita’ dalle 630 mila della settimana scorsa (rivisto da 627 mila).
Sempre oggi gli investori conosceranno la lettura degli ordini alle fabbriche, con gli economisti che prevedono un incremento dello 0.8% in maggio dopo il +0.7% del mese precedente. Il Dipartimento del Commercio diffondera’ il rapporto alle 16 italiane.
Tra le societa’, scivolano di oltre l’1.5% Wells Fargo, ConocoPhillips e General Electric, facendo peggio del mercato. Lear, la seconda maggiore produttrice di sedili automobilistici, crolla del 23% dopo aver annunciato che portera’ i libri in tribunale.
Domani i mercati saranno chiusi, ma al ritorno del weekend lungo in occasione della festivita’ dell’Indipendence Day, il mercato rivolgera’ l’attenzione all’inizio della stagione dei risultati trimestrali. Ad aprire le danze sara’ Alcoa, il maggiore produttore di alluminio degli Usa. Stando ai dati forniti da Bloomberg, gli analisti prevedono che le societa’ componenti l’S&P 500 registreranno in media un calo del 34% degli utili nel secondo trimestre, dati che poi scivoleranno del 22% nei tre mesi successivi, prima di rimbalzare del 62 nella quarta e ultima parte dell’anno.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures con consegna agosto sono in flessione di $1.48 a $67.83 al barile.
Sul valutario, l’euro scambia in calo nei confronti del dollaro, attestandosi a quota 1.4048. Cede terreno l’oro, a $929.20 (-$12.10) l’oncia. In rialzo i prezzi dei Titoli di Stato Usa: il rendimento sul benchmark decennale e’ sceso al 3.5200% dal 3.5440% di mercoledi’.