Dopo aver archiviato le mediocri performance dei primi tre mesi, gli indici azionari americani hanno aperto il nuovo trimestre in lieve rialzo. Alle operazioni di fusioni ed acquisizioni societarie si e’ contrapposto il deludente dato sul comparto manifatturiero che ha evidenziato un ulteriore rallentamento della crescita. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.22% a 12382, l’S&P500 lo 0.26% a 1424, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.03% a 2422.
Ad offrire un relativo supporto agli operatori in fase di avvio erano state le numerose notizie di mergers & acquisitions, solitamente un segnale incoraggiante per le borse. Il principale degli accordi ha riguardato la maxi operazione da $29 miliardi tra la societa’ di private equity Kohlberg Kravis Roberts e First Data ([[FDC]]), azienda specializzata in carte di credito e pagamenti.
Nel comparto delle telecomunicazioni ha polarizzato l’attenzione degli operatori la proposta di AT&T ([[T]]) e della messicana America Movil ([[AMXL]]) per il rilevamento di una quota di Olimpia, la holding di riferimento di Telecom Italia, per un corrispettivo di $6.4 miliardi. Il titolo della societa’ italiana e’ salito del 10% oltre che su Piazza Affari anche a Wall Street.
Nel comparto hi-tech, le azioni di Global Imaging Systems ([[GISX]]) sono schizzate di oltre il 20% sulla conclusione dell’accordo grazie a cui sara’ acquistata da Xerox ([[XRX]]) per $1.5 miliardi.
Nel settore dei trasporti, AirTran Holdings ha incrementato il valore della proposta di acquisto su Midwest Air Group a $389 milioni nel tentativo di rendere maggiormente appetibile l’operazione.
Il continuo interesse dei dirigenti per le societa’ offre un tiepido supporto agli investitori, ultimamente preoccupati per le prospettive economiche e per le conseguenze che il debole comparto immobiliare (con le relative crisi legate alle vicende dei mutui ipotecari – New Century Financial ha richiesto proprio in mattinata di poter essere ammessa al processo di amministrazione controllata) potrebbe avere sul tasso di espansione.
A raffreddare l’entusiasmo degli investitori e’ stato pero’ il dato sul comparto manifatturiero, a marzo sceso a 50.9 punti dai 52.3 del mese precedente, a conferma del debole momento che sta caratterizzando il settore. Cautela anche a causa del downgrade di Citigroup sul corriere internazionale FedEx ([[FDX]]) (sorta di indicatore dello stato di salute dell’economia).
A frenare gli acquisti e’ stata anche la nervosa attesa per la stagione degli utili trimestrali, ormai alle porte, che potrebbero subire una revisione al ribasso sollevando non poche preoccupazioni sui nuovi risultati aziendali.
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Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio ha chiuso poco variato. I futures
con consegna maggio sono avanzati di appena 7 centesimi a $65.94 al barile, dopo aver segnato un massimo intraday di $66.65.
Sul valutario l’euro ha guadagnato leggermente terreno nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ il cambio tra le due valute e’ a quota 1.3365. L’oro ha chiuso in leggero progresso: i contratti con consegna a giugno sul metallo prezioso sono avanzati di $2.50 a $671.50 l’oncia. In lieve calo i titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.6420%.