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WALL ST. IN GINOCCHIO DOPO BOCCIATURA PIANI AUTO

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A meta’ giornata i listini americani continuano a cedere vistosamente terreno, in ribasso di quasi il 4%, dopo che l’amministrazione Obama ha segnalato che nuovi interventi potrebbero essere necessari su alcune banche e che l’ipotesi di bancarotta per GM e Chrysler potrebbe essere la soluzione migliore per permettere all’industria dell’auto di ripartire.

L’ondata di Sell, concentrata inevitabilmente sui comparti automobilistico e finanziario, e’ comunque piuttosto diffusa e non sta risparmiando alcun settore. Bank of America, Citigroup e JP Morgan risultano pesanti in seguito ai commenti del Segretario al Tesoro Timothy Geithner secondo cui alcuni istituti finanziari potrebbero avere ancora bisogno di “ampia assistenza” da parte del governo.

“Il fatto che ci siano ancora delle banche a rischio rappresenta un problema serio” ha affermato Bruce McCain, capo degli investimenti di Key Private Bank. “Non escludo che si possa tornare a ritestare i minimi”.

Tra i titoli dell’auto, arretra di oltre il 20% il titolo GM, gia’ debole in mattinata sula scia delle dimissioni (forzate) dell’ad Rick Wagoner. Deboli anche le case automobilistiche asiatiche ed europee, da Toyota a Daimler, passando per Fiat.

“Lo spettro della bancarotta e’ sufficiente a spingere gli investitori ad intascare parte dei recenti guadagni” afferma Christian Jimenez, presidente di Imene Investment partners. “Tuttavia non credo che il governo permettera’ il fallimento di uno dei due gruppi”. Il presidente Obama, intervenuto in mattinata dalla Casa Bianca, ha affermato che sara’ concesso piu’ tempo sia a GM che a Chrysler per la presentazione di nuovi piani di ristrutturazione che possano garantire la ripresa e convincere Washington a concedere nuovi prestiti.

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Sugli altri mercati, nel comparto energetico in calo il greggio. I futures con consegna maggio arretrano di $2.51 a $49.87 al barile. Sul valutario, scende l’euro nei confronti del dollaro a quota 1.3127. Recupera l’oro a $929.70 l’oncia (+$4.40). Salgono i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.7330%.