Chiusura in moderato rialzo per il mercato azionario americano, nel giorno in cui il governo ha annunciato che le aziende hanno aumentato le scorte di magazzino piu’ del previsto in novembre. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.28% a 10719.55 punti, il Nasdaq lo 0.38% a quota 2316.74 punti, mentre l’S&P 500 lo 0.24% in area 1148.46.
Tra i settori, a parte la buona prova della maggior parte dei titoli tecnologici, salta all’occhio la performance dei finanziari, che chiudono in territorio positivo nonostante l’annuncio, per la verita’ atteso, dell’imposizione di una tassa speciale, pari a $117 miliardi spalmati in dodici anni, nei confronti delle grosse banche che hanno ricevuto aiuti governativi durante la crisi.
L’incremento delle scorte e’ stato accolto come un segnale positivo per l’economia e suggerisce che le societa’ americane si sentono sempre piu’ fiduciose che le vendite torneranno a guadagnare quota. Si tratta del secondo mese di rialzi di fila dopo 13 cali consecutivi.
Le notizie hanno cosi’ messo in secondo piano i rapporti deludenti su vendite al dettaglio, calate inaspettatamente in dicembre, e domande di indennita’ di disoccupazione, aumentate piu’ del previsto la settimana scorsa.
Secondo Dave Stepherson, portfolio manager di Hardesty Capital Management, le vendite al dettaglio sono sicuramente deludenti, ma non dovrebbero sorprendere piu’ di tanto, vista l’incertezza che circonda il mercato del lavoro. “Se non c’e’ uno non c’e’ nemmeno l’altro, sono strettamente collegati”.
In ambito societario, sono giunte buone notizie dal fronte tecnologico, con SAP, la maggiore produttrice di software gestionali, che ha riportato un calo del fatturato inferiore alle attese nel quarto trimestre, offrendo conforto al comparto, sottolineando che le societa’ sono sempre piu’ propense ad investire nella tecnologia.
Gli investitori ora pero’ vogliono sapere se le societa’ sono in grado di registrare utili e fatturato in aumento senza dover ricorrere a iniziative di risparmio dei costi. A questo proposito, dopo il suono della campanella tutti gli occhi saranno puntati sulla produttrice di semiconduttori Intel, i cui conti vengono solitamente intepretati come una cartina al tornasole della domanda al consumo e dell’economia piu’ in generale.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico scambiano in rialzo le quotazioni del greggio. I futures con consegna febbraio arretrano di $0.29 attestandosi a quota $79.39 al barile. Sul valutario, l’euro si indebolisce leggermente a $1.4496 nei confronti del dollaro. In progresso l’oro a $1144.00 l’oncia (+$7.20). Accelerano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ sceso di 21 punti base al 3.7620%.