Al contrario di quanto avevano pensato in molti, non sono scattate le prese di beneficio a Wall Street dopo il forte rally di ieri. La decisione della Fed di tagliare i tassi continua a piacere agli operatori. In avvio il Dow Jones guadagna lo 0.51% a 13809, l’S&P500 lo 0.52% a 1527, il Nasdaq sale dello 0.73% a 2671.
I listini stanno dunque estendendo il forte rally di ieri (migliore performance giornaliera degli ultimi 5 anni) originato dalla decisione della Federal Reserve di tagliare i tassi d’interesse di mezzo punto percentuale. I fed funds sono al 4.75%, minor livello dal maggio dello scorso anno.
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La linea dura adottata dalla Banca Centrale, nel tentativo di contenere gli effetti negativi prodotti dalla crisi del comparto immobiliare e dalle recenti turbolenze nel settore del credito, e’ stata ben accolta dagli operatori, che gia’ nel pre-borsa si sono lanciati in nuovi ordini Buy. C’e’ forte incertezza pero’ circa l’atteggiamento della Fed nei prossimi mesi. Per alcuni analisti la banca centrale Usa potrebbe decidere uno o due ulteriori ribassi del costo del denaro prima della fine dell’anno. Per altri, Bernanke & Co. potrebbero confermare l’attuale livello per qualche tempo, considerato l’accenno alle ancora elevati pressioni inflazionistiche riportato nel documento ufficiale che ha accompagnato la decisione.
A tal proposito sara’ fondamentale continuare a monitorare da vicino gli sviluppi economici e i risultati fiscali delle aziende. I numeri diffusi in mattinata hanno confermato la pesante situazione del comparto immobiliare e, sul fronte inflazione, un moderato raffreddamento dei prezzi. Nel dettaglio, sia i nuovi cantieri edili che le licenze di costruzione sono scese oltre le attese ad agosto, al peggior livello degli ultimi 12 anni. Sul fronte inflazione, i prezzi al consumo (CPI) hanno registrato la prima flessione da quasi un anno, sorprendendo gli analisti.
Particolare attenzione sara’ riposta ora sulla comunicazione delle scorte di greggio, dopo che il petrolio ha toccato un nuovo record storico oltre gli $82 al barile. Nelle contrattazioni elettroniche i futures con consegna ottobre sono in rialzo di 58 centesimi a quota $82.09.
Sul fronte societario, occhi ancora puntati sul comparto finanziario. Dopo la buona trimestrale di Lehman Brothers (LEH), che ieri ha rassicurato gli investitori sull’impatto che la crisi dei mutui subprime potrebbe avere sui risultati aziendali, notizie negative sono giunte da Morgan Stanley (MS) che ha riportato utili per azione di 10 centesimi inferiori al consensus (cioe’ $1.38, al di sotto delle previsioni Reuters di $1.54).
La trimestrale della banca americana e’ una delle tappe in una settimana che vedra’ molte importanti societa’ finanziarie rivelare quanto abbia pesato la crisi del mercato del credito. Domani sara’ la volta di Bear Stearns (BSC) e Goldman Sachs (GS).
Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ in leggero calo rispetto al dollaro, ma sempre vicino i massimi, a 1.3970. In rialzo l’oro: i futures con consegna dicembre vengono scambiati a $731.60 all’oncia, in progresso di $7.90, ai massimi storici di 27 anni. In lieve calo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.5260%.