A meta’ seduta gli indici azionari americani sono deboli, condizionati dall’impennata del prezzo del petrolio. Il Dow Jones cede lo 0.36% a 10083, l’S&P500 lo 0.47% a 1094 e il Nasdaq lo 0.61% a 1848.
A dominare la scena e’ anche oggi il petrolio, spintosi a un nuovo massimo a $44.30 al barile. Si tratta del quarto record storico consecutivo. Il rally del greggio e’ iniziato martedi’ alimentato dalle perplessita’ espresse da alcuni esponenti dell’OPEC sulla effettiva capacita’ dell’organizzazione di aumentare la produzioni in tempi sufficientemente rapidi da tenere sotto controllo le quotazioni. A preoccupare i trader non e’ solo la delicata situazione in Medio Oriente: minacce di potenziali interruzioni dell’offerta arrivano anche da Nigeria, Norvegia, Russia e Venezuela.
Il future con scadenza settembre e’ sceso sotto i $44 al barile dopo che il Dipartimento dell’Energia americano ha pubblicato un inaspettato aumento delle scorte di benzina. Nella settimana finita il 30 luglio le scorte di benzina per auto sono salite di 2.4 milioni di barili a un totale di 210.1 milioni. In calo, invece, le scorte di greggio. Nel frattempo il portavoce dalla casa Bianca ha dichiarato che non e’ intenzione del presidente Bush toccare le riserve strategiche , nonostante le quotazioni record.
Il rincaro dei prezzi energetici pesa sui mercati azionari perche’ ha contraccolpi sulla crescita dell’economia e dei profitti societari. Preoccupano, inoltre, le possibili manovre restrittive della Fed per combattere le eventuali fiammate inflazionistiche favorite dalle piu’ elevate quotazioni del greggio.
Buone notizie dal fronte economico. Nel mese di giugno gli ordini alle fabbriche hanno registrato un incremento dello 0.7%, battendo le stime degli analisti di un +0.5%. Migliore delle attese anche l’ISM servizi . A luglio l’indice sul comparto dei servizi Usa e’ salito a quota 64.8 punti contro un pronostico di 61.5.
Passando alle notizie societarie, ondata di vendite su Ciena. La societa’ di infrastrutture telecom ha lanciato un warning sul fatturato del terzo trimestre, portando le stime ben al di sotto del consensus del mercato.Giudizi positivi delle banche, inoltre, su Applied Materials e Caterpillar.
Tra le blue chip del Dow Jones le miglioro performance le registrano Verizon, Procter & Gamble e IBM. I rialzi sono, tuttavia, piuttosto contenuti. Sotto pressione Intel, Honeywell, AIG e Home Depot. Vedi decine di azioni segnalate da
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Sugli altri mercati, l’euro torna a guadagnare terreno sul dollaro dopo essere sceso a $1.1969. Al momento il cambio tra le due valute e’ di $1.2053. In ribasso l’oro che perde $1.20 a $392.50 all’oncia.
Sono in lieve progresso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.41% contro il 4.42% della chiusura di martedi’.