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WALL ST: IL NASDAQ CHIUDE SOTTO LA SOGLIA DEI 1900

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Chiusura di seduta negativa per gli indici americani, che hanno accelerato al ribasso nell’ultima ora di contrattazioni. Le perdite maggiori hanno colpito il Nasdaq, su cui ha pesato la debolezza dei tecnologici. L’indice hi-tech ha lasciato sul terreno l’1.55% a 1883. Non chiudeva sotto i 1900 dal mese di maggio. Meno negativo il bilancio di Dow Jones (-0.23%) ed S&P500 (-0.49%), che hanno chiuso rispettivamente a 10139 e 1101.

Le notizie contrastate dal fronte economico e societario continuano ad alimentare lo scetticismo degli operatori sulle prospettive degli indici. In assenza di catalizzatori significativi, sui mercati americani continua a prevalere la cautela.

Gli utlimi dati sui prezzi, intanto, hanno ridotto i timori di nuovi interventi della Fed sui tassi d’interesse. Nel mese di giugno l’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti ha registrato un aumento dello 0.3%, contro il +0.2% previsto dagli analisti. La versione “core”, tuttavia, cioe’ quella depurata dalle componenti alimentari ed energetiche (piu’ volatili) e’ salita solo dello 0.1%, contro il consensus del +0.2%. E’ l’aumento piu’ contenuto dall’inizio dell’anno.

Dichiarazioni distensive sull’orientamento della Banca Centrale Usa in tema di politica monetaria le ha espresse Susan Bies, membro permanente del Fomc. Ricordiamo che la Federal Reserve lo scorso 30 giugno ha aumentato di 25 punti base i tassi d’interesse, portandoli all’1.25%.

Leggermente inferiore alle attese la fiducia Michigan, l’indicatore sulla sulla fiducia dei consumatori elaborato dall’Universita’ del Michigan. Il dato preliminare di luglio si e’ attestato a quota 96 contro il consensus del mercato di 97 punti.

Al clima negativo dei mercati ha contribuito la nuova fiammata dei prezzi petroliferi, saliti ai massimi di sei settimane. Il future con scadenza agosto ha chiuso in rialzo dell’1.2% a $41.25. Gli operatori temono che l’aumento delle quote di produzione dei paesi dell’Opec non riuscira’ a far fronte alla domanda in caso di attacchi terroristici a pozzi e oleodotti. Ricordiamo che l’Opec ha accettato di incrementare l’attivita’ di estrazione spingendola ai massimi di 24 anni. In tal modo, tuttavia, ha limitato la disponibilita’ di riserve da utilizzare in caso di interruzione dell’offerta.

Passando al settore societario, notizie a luci e ombre dal comparto tecnologico. Il colosso informatico IBM ha riportato utili migliori delle attese e la concorrente DELL ha alzato le previsioni sui risultati del secondo trimestre. Entrambe le compagnie hanno chiuso in buon progresso. Ancora una seduta da dimenticare, pero’, per il settore dei semiconduttori, con l’indice SOX arretrato di quasi il 2%. In rosso, inoltre, il colosso dei cellulari Nokia (-2.5%), su cui pesano i giudizi negativi di una banca d’affari.

Tra le blue chip del Dow Jones, i maggiori guadagni li hanno registrati Johnson & Johnson, Honeywell, Altria, ExxonMobil, IBM e Wal-Mart. In rosso Intel, Walt Disney, Caterpillar e Home Depot. [Vedi decine di azioni in movimento segnalate da
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Sugli altri mercati, l’euro e’ salito ai massimi di quattro mesi nei confronti del dollaro, che si avvia verso quota $1.25. Nel tardo pomeriggio a New York il cambio tra le due valute e’ a $1.2447. Chiusura positiva per l’oro, che ha beneficiato della debolezza del biglietto verde spingendosi fino $406.80 all’oncia (+$2.40).

In netto progresso i titoli di Stato, favoriti dagli ultimi dati sull’inflazione. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.36% contro il 4.49% della chiusura di giovedi’.