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WALL ST: IL NASDAQ ATTIRA DI NUOVO GLI INVESTITORI

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A meta’ seduta gli indici azionari americani sono in rialzo, sostenuti dagli ultimi dati macroeconomici e dal ribasso del prezzo del petrolio. Il Dow Jones guadagna lo 0.26% a 10257, l’S&P 500 lo 0.27% a 1123 e il Nasdaq lo 0.49% a 1905.

Per un commento operativo su indici, settori e titoli, vedi l’aggiornamento
di meta’ sessione, curato da Marco
Bonelli
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Una nota positiva e’ arrivata, ancora prima dell’apertura delle borse, da alcune cifre sull’andamento dell’economia americana. Nel mese di agosto l’indice dei prezzi al consumo e’ salito dello 0.1% contro l’incremento dello 0.2% atteso dal mercato. L’inflazione, quindi, negli Stati Uniti resta sotto controllo.

Nonostante queste cifre, gli operatori continuano a dare per scontato un nuovo aumento di 25 punti base dei tassi di interesse entro la fine del mese. Ricordiamo che il braccio operativo della Federal Reserve, il Fomc, si riunira’ il prossimo 21 settembre per decidere se e di quanto incrementare il costo del denaro, al momento all’1.50% dopo due aumenti consecutivi dello 0.25% ciascuno.

Migliore delle attese anche le nuove richieste di sussidi di disoccupazione. Il dato relativo alla settimana scorsa e’ salito di 16.000 unita’, a quota 333.000. Le stime erano per un valore di 343.000.

Ancora sul fronte economico, alle ore 18:00 ore italiana e’ stato pubblicato l’indicatore che misura l’andamento dell’attivita’ manifatturiera nell’area di Philadelphia. Nel mese di settembre, il Philly Fed si e’ attestato a quota 13.4 dai 28.5 del mese precedente. Il dato e’ inferiore alle attese: gli analisti avevano pronosticato 25.0. Immediata la reazione degli indici, che accusano una lieve flessione rispetto ai massimi intraday.

In flessione sui mercati il prezzo del petrolio. Al momento il future con scadenza ottobre cede $0.33 a $43.25 al barile, in lieve progresso rispetto ai minimi intraday a $43.00. Gli operatori stanno seguendo con grande attenzione l’evolversi della situazione lungo le coste meridionali degli Stati Uniti per avere le prime indicazioni dell’ammontare dei danni causati dall’uragano Ivan. A causa dell’uragano alcuni impianti di raffinazione nel Golfo del Messico sono stati costretti a chiudere. I trader temono interruzioni dei flussi di offerta dall’area, che rappresenta il 25% della produzione americana, e ritardi alle spedizioni.

Sul fronte societario, non ci sono grandi aziende che oggi pubblicano gli utili. Le preoccupazioni su una contrazione dei profitti e’ uno dei principali elementi che frenano le decisioni di investimento degli operatori. Il warning di Coca-Cola sui risultasti del secondo semestre mercoledi’ ha condizionato pesantemente l’andamento dei listini. Il colosso delle bibite e’ l’ultimo nome illustre che si e’ aggiunto all’elenco delle societa’ che hanno hanno dovuto ridurre le previsioni di ricavi e fatturato. A precederlo Intel, Xilinx, Wal-Mart e Alcoa.

Alcune pressioni oggi sono presenti sul settore hi-tech, dopo i downgrade di alcune banche sulla societa’ di infrastrutture telecom Qualcomm e i giudizi negativi sull’operatore SBC. Cattive notizie, inoltre, per la compagnia aerea Delta Airlines: gli auditor hanno messo in dubbio la possibilita’ che l’azienda possa sopravvivere.

Tra le blue chip del Dow Jones, i migliori guadagni li realizzano JP Morgan Chase, SBS Communications, Home Depot e Walt Disney. Guidano la classifica dei ribassi piu’ pesanti Coca-Cola, Intel e Procter & Gamble. Vedi decine di azioni segnalate da
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Sugli altri mercati, il dollaro e’ in lieve ribasso sull’euro. Il cambio tra le due valute e’ di $1.2172. Sostanzialmente stabile l’oro che perde $0.50 a $404.10 all’oncia.

In rialzo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.14% contro il 4.17% della chiusura di mercoledi’.