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WALL ST: I LISTINI HANNO ANCORA ENERGIA DA VENDERE

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Seduta positiva a Wall Street, con il Dow Jones che continua ad aggiornare il record storico, realizzando un rialzo giornaliero dello 0.14% a 11866. Bene anche l’indice S&P500, avanzato dello 0.22% a 1353, e il Nasdaq, che ha guadagnato lo 0.67% a 2306. I listini sono riusciti ad avanzare nonostante il rimbalzo del greggio e le contrastate notizie societarie. A crare un certo nervosismo tra gli operatori e’ stata anche l’attesa per l’importante dato sul mercato del lavoro che verra’ diffuso nella giornata di venerdi’

A limitare il progresso dell’indice industriale sono stati i cali di Wal-Mart ([[WMT]]), Home Depot ([[HD]]) e General Motors ([[GM]]). Positivo, invece, il contributo di Caterpillar ([[CAT]]), Alcoa ([[AA]]), Exxon Mobil ([[XOM]]) e Altria ([[MO]]).

Ad occupare la scena e’ stato prevalentemente il comparto retail, sulla scia della comunicazione delle vendite comparate di settembre. Risultati superiori alle attese sono stati comunicati, tra gli altri, da Federated Department ([[FD]]), Childre’s Place, Nordstrom e J.C. Penny ([[JCP]]).

A deludere e’ stata invece l’azienda leader del settore, Wal-Mart ([[WMT]]), che ha comunicato un incremento delle vendite same store dell’1.3%, in ribasso rispetto alle stime degli analisti pari a +2.1%. Il titolo aveva gia’ subito pressioni di vendita nei giorni scorsi proprio per aver tagliato l’outlook sul dato.

I riflettori sono stati puntati anche sul comparto energetico, grazie al recupero del greggio dai minimi di oltre sette mesi raggiunti nei giorni scorsi. I futures con scadenza novembre sono avanzati di 62 centesimi a $60.03 al barile, chiudendo comunque ben al di sotto dei massimi giornalieri di $60.90. Ad innescare gli acquisti sul settore e’ stata la possibilita’ di una convocazione di un meeting d’emergenza da parte dell’OPEC relativo ad un taglio della produzione giornaliera.

L’unico dato in calendario ha riguardato le nuove richieste per sussidi di disoccupazione, risultato in calo di 17 mila unita’ a quota 302 mila, contro le attese di un valore di 315 mila.

Tornando sul comparto societario, nel comparto hi-tech spicca il calo di Apple Computer ([[AAPL]]). Gli investitori sembrano non aver gradito la posizione di Steve Jobs nel caso della retrodatazione delle stock options. Stando agli ultimi sviluppi, il CEO del gruppo era a conoscenza dell’irregolarita’, pur non avendone beneficiato personalmente.

Ancora in calo il colossso informatico Hewlett-Packard ([[HPW]]), per gli sviluppi giudiziari relativi ad alcuni componenti del gruppo implicati nello scandalo della diffusione di notizie riservate.

Sul fronte degli utili, notizie positive dalla farmaceutica Wyeth ([[WYE]]) che ha rivisto al rialzo le previsioni sui profitti sull’intero anno grazie alla forte richiesta dei farmaci sviluppati. Il titolo ha pero’ chiuso in leggero ribasso.

In forte progresso, invece, la catena di alberghi Marriott International ([[MAR]]), schizzato del 7% ai massimi di 5 anni e mezzo dopo aver fornito un outlook positivo per i prossimi trimestri.

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Sugli altri mercati, sul valutario, in calo l’euro sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di $1.2691. In buona ripresa l’oro. I futures con scadenza dicembre sul metallo prezioso sono avanzati di $8.80 a $575.50 all’oncia. In calo i titolio di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.6080%.