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WALL ST: I COMMENTI DELLA FED SOSTENGONO I LISTINI

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Chiusura positiva per gli indici azionari americani, che hanno reagito positivamente ai commenti della Federal Reserve sullo stato dell’economia americana. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.39% a 10244, l’S&P500 lo 0.63% a 1129 e il Nasdaq lo 0.69% a 1921.

La sessione e’ stata dominata dall’attesa per la decisione della Federal Reserve in tema di politica monetaria . Alle 20:15 ora italiana, il Federal Open Market Committee, il braccio operativo della Federal Reserve, ha annunciato che incrementera’ il costo del denaro negli Stati Uniti all’1.75%. La comunicazione non ha colto di sopresa gli operatori, che gia’ da tempo davano per scontato un aumento dei tassi di interessi di 25 punti base. Maggiore interesse lo hanno destato il tono e le parole scelte per il comunicato, che hanno fornito ulteriori indicazioni sulla visione della banca centrale sull’attuale fase economica del Paese.

Nel documento ufficiale che accompagna la decisione, il Fomc ha confermato il termine “measured”, per descrivere il passo con cui intende procedere sulla via dei cambiamenti alla politica monetaria definita “accomodante”. La commissione ha, inoltre, ribadito che nonostante i segnali non brillanti arrivati ultimamente dagli indicatori economici l’economia americana sembra aver ripreso forza.

Passando alle altre notizie della giornata, si sono rivelati contrastati i dati sul settore immobiliare . Nel mese di agosto, i nuovi cantieri edili sono cresciuti oltre le attese a 2,000 milioni di unita’. Hanno deluso le aspettative, invece, i permessi edili, scesi del 5.5% a 1,952 milioni.

Sui mercati hanno continuato a farsi sentire le preoccupazioni per i rialzi del petrolio, che ha sfondato la soglia dei $47. Il future con scadenza ottobre ha chiuso in rialzo di $0.75 a $47.10. Da notare che si tratta della prima chiusura sopra i $47 dallo scorso 19 agosto. Il contratto di novembre, da oggi punto di riferimento per le quotazioni, ha guadagnato $0.57 a $46.76 al barile. A sostenere il prezzo del greggio sono intervenuti i danni causati dal passaggio dell’uragano Ivan e i timori di impatti negativi sui flussi di offerta. OAO Yukos ha dovuto bloccare i rifornimenti alla Cina a causa del congelamento dei conti da parte del governo russo. Cresce nel frattempo l’attesa per la pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte attesa per mercoledi’. Gli analisti si aspettano un drastico calo.

Passando al settore societario, hanno battuto le stime degli analisti sugli utili trimestrali Lehman Brothers (LEH – Nyse) e Goldman Sachs (GS – Nyse). Le due banche d’affari hanno riportato EPS superiori alle attese rispettivamente per 16 e 32 centesimi. Delusione, invece, dal gruppo alimentare General Mills (GIS – Nyse), che ha pesantemente mancato le previsioni, e dalla societa’ software Red Hat (RHAT – Nasdaq).

Continua nel frattempo l’ondata di warning. Dopo gli allarmi lanciati lunedi’ da Colgate-Palmolive e PMC-Sierra, oggi e’ stato il turno di Teradyne (TER – Nyse), Integrated Silicon Solution (ISSI – Nasdaq), Silicon Storage Technology ( SSTI – Nasdaq), Power Integrations (POWI – Nasdaq) e RF Micro Devices (RFMD – Nasdaq).

Tra le blue chip del Dow Jones, sono salite piu’ dell’1% Home Depot, Alcoa, Hewlett Packard, JP Morgan Chase, Coca-Cola, McDonald’s, Exxon, Verizon e Walt Disney . Chiusura in rosso invece per Honeywell e Altria. Vedi decine di azioni segnalate da
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Sugli altri mercati, il dollaro e’ sotto pressione dopo le dichiarazioni Federal Reserve. Nel tardo pomeriggio a New York il cambio tra le due valute e’ a $1.2341. Ha beneficiato della debolezza del bigletto verde l’oro, che ha chiuso a $408.30 all’oncia, in rialzo di $3.40. In lieve calo i titoli di Stato con il rendimento sul Treasury a 10 anni salito al 4.08% contro il 4.06% della chiusura di lunedi’.

Per un commento operativo su indici, settori e titoli, vedi l’aggiornamento
di meta’ sessione, curato da Marco
Bonelli
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