Chiusura in profondo rosso per le borse USA, che annullano quasi completamente i rialzi delle ultime tre sedute e si riavvicinano ai minimi toccati nella giornata nera di giovedi’ 22 marzo.
A scatenare l’ondata di vendite sono stati i ‘profit warning’, arrivati nella tarda serata di martedi’, da alcuni big del settore high tech, come Nortel Networks e Palm. Sul mercato, adesso, si riaffaccia, per la seconda volta in pochi giorni, lo spettro del ‘mercato orso’.
Il Nasdaq ha chiuso a 1.853,92 (-6,00%), il Dow Jones ha chiuso a 9.785,35 (-1,63%), l’ S&P 500 a 1.153,25 (-2,45%) e il Russell 2000 a 442,20 (-2,36%).
Dopo la seduta di martedi’, quando gli indici avevano spiccato il volo sulle ali delle buone notizie arrivate dalla fiducia dei consumatori, gran parte dei commentatori si era sbilanciata nell’annunciare l’inizio della ripresa per Wall Street.
A ribaltare completamente analisi e previsioni sono arrivati, come un fulmine a ciel sereno, i ‘profit warning’ di Nortel e Palm, a cui si sono aggiunti quelli di ADC Telecomm e Walt Disney.
Notizie che si pensava non avrebbero avuto un effetto di tale portata sui mercati, dopo che Wall Street aveva digerito senza problemi gli allarmi sugli utili arrivati tra venerdi’ e martedi’ dal comparto semiconduttori.
Invece, colpa anche della rilevanza delle societa’ coinvolte, questi annunci hanno scatenato gli investitori in una corsa alle vendite.
A farne le spese e’ stato, in particolare, il Nasdaq, che ha chiuso con un ribasso del 6%, annullando per due terzi, il rimbalzo del 9,9%, messo a segno dai minimi di giovedi’ scorso alla chiusura di martedi’.
Male sono andati, in particolare, i ‘big’ del settore high tech, a partire da Cisco Systems.
Il titolo del gigante delle infrastrutture per le telecomunicazioni ha chiuso in flessione di oltre il 13%, toccando il nuovo minimo degli ultimi 12 mesi a quota $14,94. Un livello di prezzo inferiore di circa l’82% dai massimi di un anno fa.
Che la pioggia di vendite si sia scatenata in particolare su Cisco, lo dimostrano anche i volumi. Durante la seduta odierna sono passate di mano circa 155 milioni di azioni della societa’ californiana, oltre il 9% degli scambi complessivi sul Nasdaq.
“E’ evidente che i titoli delle grandi societa’ dell’high tech non sono ancora pronti a risalire la china”, commenta Donald Selkin, chief strategist di Joseph Gunnar.
Un parere condiviso da Bryan Piskorowski, analista di Prudential Securities. “Giornate come questa ci ricordano di diffidare dai rally, almeno fino a quando non ci sono sufficienti segnali positivi”.
Ma a cadere sotto il peso dell’high tech sono stati anche molti settori del mercato allargato, come dimostra il forte calo dell’indice Standard & Poor’s 500, che ha chiuso la seduta odierna con un calo di quasi il 2,5%.
Una debolezza dovuta anche alle previsioni poco rosee per il futuro, come indicano le rilevazioni di First Call/Thomson Financial sugli utili, relativi al primo trimestre, delle societa’ comprese nell’indice S&P 500.
Secondo la societa’ di ricerca, ai primi di marzo, la maggior parte degli analisti di Wall Street si aspettava una flessione media degli utili pari al 4,8%. Adesso l’aspettativa e’ ulteriormente peggiorata, attendendosi gli analisti un calo dei profitti pari al 7,8%.
“Non mi sorprende che la stagione degli utili negativi non sia ancora finita – commenta Bill Meehan, senior market analyst di Cantor Fitzgerald – sono rimasto veramente stupito nel vedere quanta gente sostenesse che il peggio fosse passato”.
Sui listini in generale, hanno mostrato tendenza al rialzo il settore sanitario, apparecchi medicali, telefonia, grande distribuzione, bevande alcoliche, farmaceutico.
Perdono invece il settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni, quello della telefonia, software, petrolifero, semiconduttori e biotecnologico.
Tra i titoli che oggi hanno strappato rialzi d’eccezione sulle borse americane:
1) Interact Commerce Corporation (IACT – Nasdaq) – +49,21%;
2) Scientific Learning Corporation (SCIL – Nasdaq) – +38,24%;
3) Video Display Corporation (VIDE – Nasdaq) – +32,43%;
4) Palatin Technologies (PTN – Amex) – +25,93%;
5) TESSCO Technologies (TESS – Nasdaq) – +24,62%.
I ribassi si sono invece particolarmente accaniti contro:
1) Trend Micro Incorporated (TMIC – Nasdaq) – -48.99%;
2) Elastic Networks Inc. (ELAS – Nasdaq) – -45,24%;
3) Extended Systems Incorporated (XTND – Nasdaq) – -44,92%;
4) AvantGo (AVGO – Nasdaq) – -33,33%;
5) Handspring Inc. (HAND – Nasdaq) – -32,05%.
Tra i principali titoli in movimento oggi a Wall Street:
Nel settore delle infrastrutture in fibre ottiche:
Nortel Networks (NT – Nyse), gigante delle infrastrutture di rete, ha annunciato nella tarda serata di martedi’ che il primo trimestre si chiudera’ con una perdita per azione pari a 10-12 centesimi, in netto ribasso rispetto alle precedenti previsioni di una perdita pari a 4 centesimi per azione. Nortel ha anche annunciato il taglio di 5.000 dipendenti, dopo averne gia’ programmati 10.000 per meta’ del 2001. Il titolo ha perso il 17,25%.
ADC Telecommunications (ADCT – Nasdaq) ha reso noto di attendersi nel primo trimestre una perdita pari a 10-15 centesimi per azione, mentre gli analisti si attendevano utili pari a 9 centesimi per azione. La societa’ ha anche annunciato il licenziamento di 3.000-4.000 dipendenti entro la fine di ottobre. Il titolo ha perso oltre il 22%.
Nel settore Internet:
Il titolo Yahoo (YHOO – Nasdaq) ha perso quasi il 4,5% nonostante UBS Warburg abbia aumentato il suo rating da ‘reduce’ a ‘hold’. La banca d’affari ha confermato, tuttavia, che la situazione operativa a breve termine del portale Internet e’ grigia.
(Vedi Internet: Yahoo! in rosso nonostante upgrade)
Nel settore informatico:
Palm (PALM – Nasdaq), il primo produttore mondiale di computer palmari ha anticipato nella tarda serata di martedi’ perdite nel primo trimestre pari a 8 centesimi per azione. Gli analisti di Wall Street si attendevano profitti pari a 3 centesimi per azione. Palm ha anche annunciato il taglio di circa 250 dipendenti. Il titolo ha perso piu’ del 48%.
Nel settore media:
Walt Disney (DIS – Nyse), colosso multimediale dell’intrattenimento, ha preannunciato il taglio di 4.000 dipendenti, pari al 3% della sua forza lavoro. Il titolo ha perso il 3,25%.
Nel settore bevande:
Coca-Cola (KO – Nyse), il primo produttore di bevande analcoliche del mondo, ha comunicato oggi di attendersi un aumento del volume di casse vendute relativo al primo trimestre pari al 4%-5%. L’aumento e’ in linea con le previsioni degli analisti, ed e’ dovuto, soprattutto, all’aumento delle vendite nei mercati internazionali (+6%). Il titolo ha perso oltre l’1,5%.
Nel settore dei semiconduttori:
Dopo un’attesa tumultuosa, l’IPO di Agere Systems (AGR.A – Nyse) e’ finalmente sbarcata sul mercato, ma la prima giornata di contrattazioni non ha dato forti emozioni. La divisione di chip per la telecomunicazione di Lucent Technologies (LU – Nyse) ha esordito sul mercato questa mattina a $6 ad azione – un prezzo notevolmente inferiore ai $15-$20 originariamente sperati – e ha chiuso la seduta a $6,03, in rialzo di appena lo 0,5%.
(Vedi IPO: esordio senza lode per Agere)