Dopo tre giorni di fila sotto il segno più, Wall Street tira il fiato e chiude la seduta contrastata. Al termine degli scambi, l’indice Dow Jones ha chiuso a +0,12% a 10.570,81 punti, lo S&P 500 ha perso lo 0,21% a 1.148,14 punti e il Nasdaq lo 0,92% a 2.059,90 punti.
Sulla prima piazza finanziaria mondiale e sulla sua frenata hanno pesato tre fattori rilevanti: la disponibilità degli investitori di monetizzare i guadagni dei giorni scorsi; l’allarme sui profitti lanciato dalla produttrice di telefonini Nokia e le notizie sempre più crude in arrivo dall’Iraq. L’intersecarsi delle tre variabili ha cancellato dal mercato l’euforia delle sedute precedenti, lasciando solo un senso di debolezza di cui hanno fatto le spese, principalmente, lo S&P500 e il Nasdaq ferito in maniera particolare dal profit-warning annunciato da Nokia.
Il colosso finlandese dei cellulari – dopo avere ridotto lestime relative agli utili del primo trimestre – ha trascinatoverso il basso l’intero comparto tecnologico. Accanto a Nokia (in flessione del 18,6%) male si sono comportate Texas Instruments Inc. (guarda caso il maggior produttore mondiale di chip per nella telefonia mobile) scesa del 5,8% mentre MicroDevices (il primo fornitore della società scandinava) hal asciato sul terreno il 7,1%.
In regresso, ancora, la rivale Ericsson (-0,7%) e Yahoo! (-2,9%) su cui hanno pesato i giudizi negativi degli analisti riguardo le azioni della sua partecipata giapponese, Yahoo! Japan. Buone nuove, invece, per l’alimentare Kellogg, salita dell’1,9% dopo avere alzato le stime sugli utili del primo trimestre e le previsioni per il 2004 e per Black & Decker, in progresso del 2,6% in coda ad un innalzamento delle stime sugli utili del primo trimestre.
In crescita, infine, News Corp (+1,5%), il gruppo guidato dal magnate Rupert Murdoch pronto a trasferirsi negli Stati Uniti, dalla natia Australia, al fine di favorire l’afflusso di investimenti e valorizzare meglio il proprio titolo.