La seduta di borsa di Wall Street si e’ chiusa con gli indici in rosso, a causa di un certo nervosismo circa l’attesissimo rapporto sull’occupazione, che verra’ diffuso venerdi’, da cui potranno emergere nuovi segnali sullo stato dell’economia e sull’outlook relativo ai tassi d’interesse. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.25% a 12278 (dopo essersi spinto al record di 12361 poco dopo l’avvio), l’S&P500 lo 0.40% a 1407, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.74% a 2427.
A spingere i listini al rialzo in fase di avvio era stato l’ultimo dato sul mercato del lavoro, con le nuove richieste per sussidi di disoccupazione risultate in calo di 34 mila unita’, a quota 324 mila, rispettando le stime degli analisti. Il fatto ha incrementato l’ottimismo sul dato di domani, per cui e’ attesa la creazione di 105 mila nuovi posti di lavoro nel mese di novembre.
La verita’ e’ che sia un numero inferiore che un valore superiore a tale livello, potrebbero rappresentare un fattore negativo per il mercato azionario a causa delle implicazioni che comporterebbero sulle prospettive di crescita economica e dei tassi d’interesse. Il miglior risultato a cui si potra’ assistere e’ rappresentato da un valore prossimo al consensus del mercato, tale da non allarmare gli investitori su un brusco rallentamento economico e al tempo stesso non pressare la Federal Reserve ad un ritorno ad una politica restrittiva.
Passando alla cronaca societaria, a pesare sull’andamento del comparto hi-tech e’ stato il calo del colosso informatico Apple Computer ([[AAPL]]), causato dalle voci di un possibile slittamento del lancio dell’iPhone, l’ultima periferica multimediale della mela mordicchiata, che potrebbe occupare gli scaffali nel secondo trimestre del 2007 anziche’ nel prossimo mese, come si pensava in precedenza.
Sempre nel comparto tecnologico, in difensiva il titolo della societa’ di infrastrutture network, meglio nota per la tecnologia Blackberry, Research In Motion ([[RIMM]]), costretto ad incassare ben due downgrade a causa di considerazioni sull’attuale valutazione.
General Motors ([[GM]]) non e’ riuscita ad avanzare nonostante i dirigenti del colosso dell’auto abbiano affermato che il calo delle quote di mercato nel Nord America ha ormai raggiunto un punto di “bottom” e che il ciclo dei nuovi prodotti svolgera’ un ruolo importante per la ripresa.
Il colosso retail di prodotti per la casa, Home Depot ([[HD]]), ha risentito degli errori contabili per un cifra di $200 milioni, causato dal processo di assegnazione delle stock option.
Nel comparto media, News Corp ([[NWS]]) e Liberty Media sono vicine ad un accordo che potrebbe solidificare il controllo della conglomerata nelle mani di Rupert Murdoch.
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Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio ha chiuso in lieve rialzo. I futures con scadenza gennaio sono avanzati di 30 centesimi a $62.53 al barile.
Sul valutario, euro stabile rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ a quota 1.3284. In leggero rialzo l’oro. I futures con scadenza febbraio sono avanzati di $1.10 a $637.00 all’oncia. In calo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.4830% dal 4.4810% di mercoledi’.