Gli indici americani non beneficiano del ritracciamento del petrolio e chiudono la seduta in netto calo. Il Dow Jones e’ arretrato dello 0.42% a 10810, l’S&P500 dello 0.50% a 1257, il Nasdaq ha chiuso con un ribasso dello 0.39% a 2252. Fin dall’apertura gli indici non sono mai stati in grado di proseguire sulla via dei rialzi, trattando in territorio negativo per l’intera sessione.
Dopo essersi riportato sopra i $60 al barile, sulle previsioni di temperature inferiori alla media nel Nordest degli Stati Uniti, i contratti futures sul petrolio hanno ritracciato bruscamente chiudendo la seduta in calo di oltre un punto percentuale a quota $59.21. A determinare l’inversione di rotta e’ stato il rilascio del dato sulle scorte di petrolio, valido per la settimana che si e’ conclusa il 2 dicembre.
L’Energy Information Administration (EIA) ha comunicato che sia le scorte di petrolio, che quelle di benzina, che di prodotti distillati, sono risultate in aumento, in misura superiore a quella prevista dagli analisti (sulle scorte di greggio era stato addirittura pronosticato un calo di quasi due milioni di barili). Immediata la reazione sul mercato, che ha assistito ad un vero e proprio sell-off nei minuti successivi alla comunicazione.
Negativo il dato comunicato nel tardo pomeriggio dalla Federal Reserve sul credito al consumo di ottobre. L’indicatore e’ inaspettatamente sceso di $7.2 miliardi, contro le attese di un aumento di $5 mld, segnando il maggiore calo da quando la Banca Centrale ha iniziato a rilevarlo nel 1943.
Sul fronte societario, hanno interessato le notizie del cambio ai vertici di Genral Motors e 3M Company. Il colosso automobilistico, oggi il migliore del Dow Jones, ha annunciato che Frederick “Fritz” Henderson, presidente di GM Europe, succedera’ al CFO John Devine alla fine del mese. Il board della conglomerata industriale ha invece nominato George Buckley nuovo presidente e CEO al posto di George Morrison.
Non ha giovato ai fini della performance giornaliera, il meeting con gli analisti del colosso delle bibite Coca Cola. Il titolo e’ arretrato di quasi l’1%.
Sotto i riflettori anche Microsoft, una delle poche blue chip riuscite a chiudere in progresso, in seguito all’annuncio di un investimento di $1.7 miliardi in India.
Tra le altre notizie, spicca il rialzo del colosso delle infrastrutture Cisco Systems sulla scia dell’upgrade di JP Morgan in seguito all’incontro con gli analisti.
Vedi decine di small e medium cap in forte crescita segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 9 sezioni in tempo reale
riservate agli abbonati a INSIDER. Se non sei gia’ abbonato, clicca sul
link INSIDER
Sugli altri mercati, l’euro ha ceduto terreno nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.1720. L’oro ha continuato la sua corsa avanzando di $4.00 e segnando un nuovo Massimo di 24 anni. Il futures con scadenza febbraio ha chiuso a quota $517.80 all’oncia. In ribasso, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.52% dal 4.49% di martedi’.