Gli indici statunitensi hanno archiviato l’ultima seduta della settimana in forte calo, spinti al ribasso da una serie di notize negative che ha abbracciato diverso fronti, dal comparto societario a quello economico. Inutile il ritracciamento del greggio che ha fatto ben poco per limitare le vendite sull’azionario. Il Dow Jones e’ arretrato dell’1.20% a 11090, l’S&P500 dello 0.68% a 1265, il Nasdaq ha perso l’1.16% a 2130.
L’annuncio del taglio delle stime da parte della conglomerata industriale 3M ha riacceso i timori di un possibile rallentamento economico che potrebbe ripercuotersi sui risultati aziendali. La societa’ ha informato che non sara’ in grado di rispettare le stime precedenti a causa di un rallentamento delle vendite e un imprevisto aumento dei costi di start-up nella divisione dei sistemi ottici. Il titolo ha ceduto piu’ dell’8%, arretrando ai livelli di tre mesi fa.
Stessa storia nel comparto hi-tech, con Advanced Micro Devices sotto pressione a causa dell’annuncio relativo alla possibilita’ di risultati trimestrali inferiori alle attese a causa di un rallentamento della domanda per i processori applicati all’interno di Personal Computer.
Le azioni AMD hanno chiuso in ribasso dell’1.50%, dopo essere arrivate a deprezzarsi di oltre cinque punti percentuali prima dell’apertura. La notizia ha pesato anche sull’andamento della rivale Intel che, tra l’altro, ha visto tagliarsi le stime sui propri risultati da parte degli analisti di Thomas Weisel.
Contrastata la lettura dell’attesissimo dato sul rapporto occupazionale. Nel mese di giugno sono stati creati 120 mila nuovi posti di lavoro contro le attese di 175 mila. Superiore al consensus, inoltre, la componente sul salario orario, avanzata dello 0.5% contro le stime dello 0.3%. Da un lato i dati lasciano sperare in un possibile stop del ciclo rialzista sui tassi d’interesse, dall’altro, con la conferma dell’accelerazione delle pressioni inflazionistiche, potrebbero spingere la Fed ad operare nuove strette creditizie.
Passando al comparto energetico, dopo aver toccato un nuovo massimo storico di $75.78, il petrolio ha ritracciato nel finale con la possibile apertura dell’Iran alle proposte avanzate dall’UE per la sospensione del programma nucleare. I futures con scadenza agosto sono arretrati di $1.05 a quota $74.09 al barile. In leggero rialzo la performance settimanale pari a +16 centesimi.
Tornando sul comparto societario, ancora riflettori puntati sul colosso dell’auto General Motors, dopo che il consiglio di amministrazione ha autorizzato Rick Wagoner, CEO del gruppo, a verificare la fattibilità di un accordo a tre con la francese Renault e la giapponese Nissan. Gli analisti di Deutsche Bank ritengono che una partnership internazionale potrebbe aver “significative implicazioni strategiche” per l’azienda di Detroit, ragion per cui ne hanno rivisto al rialzo il rating da Sell a Hold. Le azioni GM sono avanzate dell’1.2%.
In controtendenza il titolo della popolare catena di coffee shop americana Starbucks (-5%), in seguito alle deludenti vendite comparate di giugno.
Con l’avvio della nuova settimana si entrera’ nel vivo della stagione degli utili, con Alcoa prima blue chip a riportare i risultati del secondo trimestre.
Vedi decine di small e medium cap in forte crescita segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 8 sezioni in tempo reale
riservate agli abbonati a INSIDER. Se non sei gia’ abbonato, clicca sul
link INSIDER
Sul valutario, l’euro ha continuato a guadagnare terreno nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2815. L’oro ha chiuso in leggera flessione. I futures con scadenza agosto sono arretrati di $1.50 a $634.80 all’oncia. Ancora in buon progresso, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 5.135% dal 5.185% di giovedi’.