*Marco Bonelli, Managing Director di Raymond James, e’ molto conosciuto tra gli investitori istituzionali e i trader italiani. I suoi commenti quotidiani di meta’ seduta sull’andamento della Borsa Usa (comprese le indicazioni di trading operativo e le posizioni rialziste) non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.
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La sessione di oggi si e’ aperta in leggero denaro, ma poco dopo i maggiori indici hanno invertito tendenza. Prezzo del greggio e’ ai minimi della sessione in ribasso di $0.78 a $70.85 al barile. Lehman Brothers (LEH) ha riportato un incremento dei profitti del 47%.
Al momento, l’indice Dow Jones e’ in denaro di 12 punti a 10904, il Nasdaq perde 13 punti a 2121 e l’S&P500 e’ in ribasso di 2 punti a 1250.
L’indice “advance/decline” sta facendo registrare una lettura di -1323.
L’indice VIX e’ al livello di 19.20.
Positive le performances dei settori prodotti agricoli, tabacco, ferrovie, fertilizzanti e prodotti chimici; in ribasso invece risorse umane e brokers assicurativi.
I volumi sul NYSE sono di 640 milioni di titoli scambiati.
TRADING OPERATIVO:
Questa mattina, FILE guadagna oltre l’1%, mentre SSTI perde il 2% circa.
Vedi decine di small e medium cap in forte crescita segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 8 sezioni in tempo reale
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DA QUI ALLA CHIUSURA:
Domani mattina, saranno pubblicati i dati macro sull’indice dei prezzi alla produzione e sulle vendite al dettaglio.
POSIZIONI RIALZISTE:
SSTI (APERTA IL 29/12 A $5.16; ATTUALE $3.68; PERF. –28.68%)
FILE (APERTA IL 25/1 A $27.35; ATTUALE $26.40; PERF -3.47%)
BORSA: NEW YORK MANCA RIMBALZO, CONTINUA FASE NEGATIVA/ANSA
La borsa statunitense anche oggi sembra intenzionata a proseguire nella fase negativa che ha già pesantemente contraddistinto l’ ottava precedente, con il solo Dow Jones in sostanziale equilibrio mentre sia Nasdaq che S&P 500 sono in ulteriore perdita. L’ andamento della seduta odierna é via via peggiorato, in vista fra l’ altro delle statistiche relative all’ inflazione, con il calendario che domani propone il dato relativo ai prezzi alla produzione, mentre il giorno seguente sarà la volta di quelli al consumo. Per il resto, non giovano al mercato le frequenti prese di posizione di autorevoli rappresentanti della Federal Reserve, che continuano a porre l’ accento sui rischi legati alla dinamica inflazionistica.
Oggi fra l’ altro è stata la volta di Sandra Pianalto, la quale ha ricordato come negli ultimi tre mesi l’ indice cosiddetto ‘core’, cioé al netto di cibo e petrolio, sia salito di oltre il 3% su base annualizzata. Dopo la chiusura delle contrattazioni è inoltre previsto un intervento del presidente della banca centrale, Ben Bernanke, che potrebbe tornare su quest’ argomento.
Al di là di tutto, in ogni caso, non è certo colpa dell’ inflazione o dei tassi se il mercato negli ultimi tempi ha registrato una brusca virata all’ ingiù. Va detto infatti che da inizio anno la Borsa statunitense è sempre stata incerta (al contrario di quelle europee), per cui i motivi del malessere sono probabilmente da cercare altrove. Oggi a perdere terreno sono fra l’ altro i finanziari, nonostante l’ ottima trimestrale di Lehman Brothers, che ha visto i profitti crescere del 47%. Il titolo peraltro perde 61 cents, a 65 dollari, in quanto gli analisti, proprio alla luce delle favorevoli indicazioni venute dalla trimestrale, mettono a questo punto in conto che si tratti di risultati non facilmente ripetibili. Sulla scia di Lehman, male anche Merrill Lynch, -2,15 dollari (a 68,92).
Fra i ribassi di maggiore sostanza anche quello di Monster Worldwide, il sito specializzato nella ricerca di lavoro, che cede 2,82 dollari, a 39,17. La flessione è riconducibile all’ inchiesta in corso su alcune società e riferibile alle stock-options garantite ai top-manager, basata sul sospetto che si possa essere davanti ad un artificio, finalizzato a far ottenere ai dirigenti cospicui vantaggi economici, in quanto le stock-options sarebbero state retrodatate in modo da poter sfruttare i periodi di forte rialzo in Borsa dei titoli interessati.
Fra i titoli di maggiore richiamo è inoltre negativo Disney, -3% a 28,46 dollari, dopo che Citigroup ha tagliato il suo giudizio sulle azioni di uno dei maggiori gruppi mediatici, al livello di ‘hold’, cioé tenere. Fra i tecnologici si segnala in negativo Comverse Technology, il maggiore produttore mondiale di software per le comunicazioni vocali via Internet, -8,9% a 21,47 dollari. Il ribasso anche in questo caso è da riconnettere a problemi relativi alle stock-options, che hanno fatto slittare fra l’ altro la presentazione dei conti trimestrali.
Nel comparto auto brilla invece General Motors, +82 cents a 26,17 dollari, sulla scia di alcune dichirazioni apparse sul New York Times da parte di Ron Gettelfinger, presidente dei sindacati metalmeccanici statunitensi. Quest’ ultimo avrebbe in pratica deciso di mettere i lavoratori di fronte alla gravità della crisi del settore, con questo preparandoli ad uno scenario di nuovi tagli.
Più complessivamente, in ogni caso, la situazione dei conti aziendali continua ad essere positiva, al punto che gli analisti prevedono per il trimestre in corso una crescita superiore al 10% degli utili delle società comprese nell’ indice S&P 500. Oltre a questo, dopo il recente vistoso calo delle quotazioni la ratio prezzo/utili è scesa al livello di 16,6, il più basso almeno dal 2001.
Attorno alle 18.55 ora italiana l’ indice Dow Jones è invariato, +0,05% a 10.897,36 punti, il Nasdaq composite scivola dello 0,73% a 2.119,57 e lo S&P 500 dello 0,24% a 1.249,3.