La seduta di borsa a Wall Street si e’ chiusa con il segno negativo. L’attesa per l’intervento di Bernanke al Congresso, fissato a meta’ settimana, e per il rilascio di importanti dati macroeconomici, ha spinto i compratori a farsi temporaneamente da parte. I listini non hanno tratto vantaggio neanche dal forte calo del greggio, sceso sotto i $58 al barile. Il Dow Jones e’ arretrato dello 0.22% a 12552, l’S&P500 dello 0.33% a 1433, il Nasdaq ha ceduto lo 0.38% a 2450.
A frenare la corsa degli indici sono anche alcune considerazioni di natura tecnica: dalla scorsa estate i listini non hanno fatto altro che salire, spingendosi a nuovi massimi, e nel caso del Dow Jones, a livelli mai raggiunti in precedenza. Il fallimento del test della soglia dei 12700 punti, toccata durante la scorsa settimana ma subito abbandonata, ha sollevato seri interrogativi sull’opportunita’ di una fase di consolidamento dei mercati.
A costituire un elemento di preoccupazione e’ anche l’ultimo flusso di trimestrali che ha registrato una crescita sensibilmente inferiore rispetto ai trimestri precedenti. Quando manca solo il 25% delle aziende facenti parte dell’S&P500 a completare il quadro dei bilanci, il tasso medio di crescita degli utili e’ pari al 10.9%, che segna si’ il quattordicesimo incremento a doppia cifra consecutivo dei profitti aziendali, ridimensionato pero’ su base annuale, il che potrebbe far pensare ad una correzione dei mercati.
In giornata a pesare sull’indice industriale sono state le deboli performance di American Express ([[AXP]]), Boeing ([[BA]]) ed Intel ([[INTC]]). Male anche il colosso dell’intrattenimento Walt Disney ([[DIS]]), nonostante l’upgrade di CIBC che ne ha anche rivisto al rialzo il target price. Seduta positiva invece per Home Depot ([[HD]]), impegnata nell’esplorazione di alternative strategiche che potrebbero interessare lo spin-off del business all’ingrosso, e per il colosso dell’alluminio Alcoa ([[AA]]), spinta dall’accordo tra la societa’ indiana Hindalco Industries e Novelis, acquistata per un controvalore di $6 miliardi.
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Restando in tema di mergers & acquisitions, Sanofi-Aventis ([[SNY]]) ha comunicato lo stop ai negoziati per la merger con Bristol-Myers ([[BMY]]) mentre il Nasdaq Stock Market ([[NDAQ]]) ha fallito ancora nel suo tentativo di acquisire le azioni che non possiede del London Stock Exchange ([[LSE]]).
Tra gli altri titoli, in calo anche il celebre motore di ricerca Google ([[GOOG]]), accusato dai grossi gruppi media, tra cui News Corp, Viacom, Sony, Time Warner, Walt Disney ed Nbc, di aver beneficiato della diffusione della pirateria sul Web. In controtendenza il colosso informatico Apple ([[AAPL]]), salito grazie ai commenti positivi degli analisti della banca d’affari CIBC.
Nel comparto energetico, il petrolio ha ceduto parte dei recenti guadagni pressato dalle dichiarazioni del ministro del petrolio dell’Arabia Saudita secondo cui non sono necessari ulteriori tagli alla produzione da parte dell’OPEC. Dopo aver registrato nuovi massimi dell’anno lo scorso venerdi’, sopra i $60 al barile, i futures con consegna marzo hanno ceduto $2.08 (-3.5%), chiudendo a $57.81.
Sugli altri mercati, sul valutario l’euro ha continuato a deprezzarsi nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ a quota 1.2963. Sessione in rosso per l’oro. I futures con scadenza aprile sono arretrati di $5.00 a $667.30. In calo infine i titoli di Stato Usa. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.804% dal 4.784% di venerdi’.