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WALL ST. ESTENDE IL RALLY NEL GIORNO DELLA FED

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Avvio di seduta positivo per gli indici principali della Borsa americana, il quinto nelle ultime sei sedute, anche se l’intensita’ dei rialzi e’ limitata dal recente rafforzamento del dollaro.

Al momento il Dollar Index ha bruciato le perdite accumulate nella primissima parte di mattinata e scambia in prossimita’ dei livelli della vigilia, mentre le quotazioni del petrolio e di altre materie prime come l’oro guadagnano terreno.

Prima del suono della campanella sono giunte buone notizie dal fronte macro, con l’incremento dei nuovi cantieri edili in novembre, il piu’ alto dallo scorso maggio, e l’aggiornamento sui prezzi al consumo, risultati il mese passato in linea con le previsioni, che hanno contribuito a mantenere alto il morale degli investitori. Il rialzo del PCI e’ da ascrivere in gran parte alla crescita dei costi energetici.

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Nella zona euro i prezzi al consumo sono invece aumentati dello 0.1% in novembre rispetto al mese antecedente. Nel terzo trimestre il deficit degli Stati Uniti si e’ allargato a -$108 miliardi dai -98.8 miliardi dei tre mesi precedenti. Le stime in questo caso erano per un ampliamento lievemente piu’ contenuto a -$107.5 miliardi.

Il focus degli operatori si spostera’ ora sulla giornata conclusiva della riunione di politica monetaria del Federal Open Market Committee (FOMC). Appare scontato che il comitato della Banca Centrale Usa manterra’ invariato lo status quo sui tassi, a quota 0.00%-0.25%, ma qualsiasi cambiamento nel linguaggio utilizzato potrebbe avere un impatto decisivo sugli scambi odierni. I futures sui Fed funds prezzano una probabilita’ del 100% che i tassi restino li’ dove si trovino.

In ambito societario, a polarizzare l’attenzione su di se’ sara’ Adobe Systems, dopo che la produttrice di software ha riportato ieri una perdita nel quarto trimestre, ma allo stesso tempo previsto un fatturato superiore al previsto per i primi tre mesi del 2010. Oggi annunceranno i propri conti fiscali Joy Global e Hovnanian Enterprises.

Nel frattempo l’autorita’ di investimento di Abu Dhabi sta tentando di ritirare l’offerta per l’acquisto di una quota pari a $7.5 miliardi di titoli Citigroup (-2% in avvio), pari a otto volte il prezzo delle azioni alla chiusura di ieri, segnalando di essere stata ingannata dalla banca. Nel frattempo sul mercato hanno iniziato a circolare voci secondo cui Citigroup stabilira’ presto il prezzo dell’emissione di titoli comuni che ha intenzione di avviare per poter restituire al governo i prestiti ricevuti nell’ambito del piano TARP.

Sugli altri mercati, nell’energetico avanza il greggio. Al momento i futures con consegna dicembre scambiano in rialzo di di $0.41 a quota $71.10 il barile. Sul valutario, il dollaro perde leggermente forza nei confronti dell’euro, con la moneta unica che sale a quota $1.4544. Salgono i prezzi dell’oro: i futures con scadenza dicembre segnano un progresso di $8.70 a quota $1131.70 l’oncia. In denaro i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ sceso al 3.5600% dal 3.6030% di ieri.