Seduta di borsa volatile per gli indici americani, con gli operatori combattuti tra il pessimismo legato ad un’estensione della fase di recessione e le speranze di un recupero del comparto azionario, da diversi mesi ormai in una condizione di mercato “orso”. Gli ultimi aggiornamenti macro hanno fornito un quadro grigio per l’economia ma gli investitori non hanno sovrappesato le cattive notizie, convinti che gran parte di queste siano gia’ scontate nell’attuale valutazione dei listini. Il Dow Jones ha guadagnato il 2.05% a 8591, l’S&P500 il 2.58% a 870, il Nasdaq e’ avanzato del 2.94% a 1492.
A spingere gli indici e’ stato anche il rapporto diffuso dall’analista di Legg Mason, Miller, secondo cui il mercato azionario “ha toccato il punto di bottom” sia da un punto di vista psicologico che di fondamentali e che, escludendo la possibilita’ di uno scenario disastroso, “il mercato dovrebbe registrare nei prossimi 12 mesi un buon rimbalzo”.
A guidare il rialzo sono i titoli del comparto retail e quelli del settore bancario; bene anche i titoli delle societa’ costruttrici grazie al balzo delle richieste di mutuo
nell’ultima settimana. Tonico infine il settore hi-tech grazie all’ultimo rapporto sulle vendite online, nonostante il profit warning lanciato dal colosso degli smartphone Research In Motion.
Alcune preoccupazioni sono state pero’ alimentate dall’ultimo rapporto stilato dalla Fed sullo stato di salute dell’economia che ha evidenziato un ulteriore rallentamento delle attivita’ dei servizi e manifatturiera. Anche se la Banca Centrale non ha utilizzato il termine “recessione” il quadro emerso dai dettagli comunicati non e’ rassicurante. Il rallentmaneto rconomico in atto e’ infatti destinato a continuare, anche oltre il periodo natalizio.
Tensioni anche sul fronte dell’occupazione, per cui si e’ assistito alla perdita di 250 mila posti di lavoro nel settore privato nell’ultimo mese, al di sopra delle stime. L’indice dei servizi ha registrato una drammatica contrazione, mentre alcuni spunti positivi sono emersi dal dato sulla produttivita’, attestatasi a livelli migliori delle attese.
“Il mercato sembra aver iniziato a guardare avanti” ha affermato Peter Cardillo, chief market economist di Avalon Partners. “Probabilmente gli hedge funds stanno divenendo gradualmente meno aggressivi sulle operazioni di vendita e gli investitori sono maggiormente orientati al futuro”.
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Sul fronte societario, in forte rialzo il colosso delle vendite online Amazon.com grazie ad un rapporto sull’attivita’ dei consumatori durante il “Cyber Monday” (il lunedi’ successivo la ricorrenza di Thanksgiving, noto per i forti sconti applicati sul Web) che ha evidenziato un incremento del traffico rispetto allo scorso anno. In rialzo anche Google nonostante l’annuncio di nuovi tagli al personale e l’abbandono di nuovi progetti, ancora in fase di sviluppo, a causa dell’evidente rallentamento della crescita dei ricavi.
In progresso la societa’ produttrice di dispositivi palmari BlackBerry, Research In Motion, risalita dai minimi del preborsa (-7%) nonostante il taglio sulle stime relative ad utili e ricavi del terzo trimestre. Martedi’ era stata la rivale Palm a comunicare un outlook negativo sulle vendite. In netto ribasso (-41%) Infineon Technologies a causa di un’estensione delle perdite e di un warning sui risultati operativi del prossimo anno.In controtendenza il gruppo hi-tech Marvell Technology grazie agli ultimi risultati trimestrali, migliori del consensus.
Nel settore minerario pesante Freeport-McMoran dopo aver annunciato la sospensione del dividendo e la riduzione della spesa capitale. Il colosso dell’alluminio Alcoa e’ risultato il peggior componente del Dow Jones con una perdita giornaliera del 4.82%.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in lieve flessione il petrolio. I futures con consegna gennaio hanno archiviato la seduta in calo di $0.17 a $46.79 al barile. Sul valutario, lieve flessione dell’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2698. In ribasso l’oro: i futures con consegna febbraio sul metallo prezioso hanno perso $12.80 a $770.50 l’oncia. In progresso i Titoli di Stato Usa. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.6760% dal 2.6930% di martedi’.
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