BORSA: NEW YORK; DOW JONES A 100 PUNTI DALLA VETTA/ANSA
In una seduta di Borsa caratterizzata da oscillazioni assai contenute, il Dow Jones ha ripreso la sua marcia verso il record storico raggiunto nel gennaio del 2000 a 11.722,98 punti; mancano ormai un centinaio di punti alla vetta, vale a dire che basterebbe a questo punto un rialzo frazionale dell’ indice per toccarla.
Per il resto, la giornata borsistica a New York è stata scandita da una serie di elementi di un certo rilievo, a cominciare dalla ripresa della corsa del petrolio, dalla nuova impennata delle commodities e dei metalli pregiati, per finire con le trimestrali che hanno fortemente penalizzato uno dei titoli di punta del Nasdaq, cioé Dell.
In questo contesto si inserisce infine la sorpresa ancora una volta positiva venuta da General Motors, in rialzo fino ad un massimo del 6,1% dopo la rivisitazione dei conti del primo trimestre, chiusisi in utile per la prima volta dal 2004. Nell’ ordine, innanzitutto va rilevato che il Dow Jones ha raggiunto oggi 11.628,55 punti, vale a dire meno di cento punti base al di sotto dei massimi di sempre. Un andamento positivo trainato innanzitutto dalla ripresa dei corsi dei petroliferi, con Exxon Mobil che sale di 36 cents, a 64,07 dollari, mentre Valero Energy si apprezza di 1,03 dollari (a 65,27) e Schlumberger di 73 cents, a 71,71 dollari.
Il prezzo del greggio ha superato autorevolmente i 71 dollari, dopo che ieri aveva segnato un deciso calo a seguito dell’ invio da parte del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad di una lettera al presidente statunitense George W. Bush, in relazione al contenzioso sul nucleare di Teheran.
In piattaforma di lancio sono inoltre i titoli legati alle materie prime, considerato che Freeport-McMoRan, la società cui fa capo la più importante miniera aurifera al mondo, sale di 2,98 dollari, a 69,59. Da parte sua Newmont Mining, la maggiore società mineraria sempre nel settore aurifero, guadagna 1,76 dollari, a 57,49. Proprio oggi l’ oro ha sforato quota 700 dollari sul Comex, ennesimo record da 25 anni a questa parte.
Ma nel Dow Jones la sua parte la sta facendo per intero anche General Motors, il colosso di Detroit posto l’ anno passato sotto accusa perché ritenuto responsabile del cattivo andamento dell’ indice nel suo complesso, per via del crollo della sua capitalizzazione. Oggi GM sale del 4,2% (dopo aver guadagnato in precedenza anche il 6%), a 24,53 dollari, in quanto i conti relativi ai primi tre mesi sono stati rivisti e ne è uscito fuori un utile di 78 cents per azione, anziché la perdita di 57 cents a suo tempo comunicata.
Tutto questo in quanto la Sec – organo di vigilanza sulla Borsa – ha ritenuto che sia possibile spalmare su più bilanci il costo legato al programma di assistenza sanitaria a favore del personale del gruppo, in tutto tre miliardi di dollari. Sulla scia di GM, bene anche Ford, +13 cents a 7,1 dollari.
L’ indice tecnologico Nasdaq composite è invece appesantito dal brusco calo delle quotazioni di Dell, il colosso informatico che lascia sul parterre il 5,4% a 25 dollari. Il ribasso è da mettere in rapporto al fatto che nel trimestre Dell ha registrato utili e ricavi al di sotto delle proprie precedenti previsioni. L’ andamento negativo di Dell si riflette anche su Hewlett-Packard, -52 cents a 33,27 dollari.
Più in generale, il mercato azionario attende a questo punto ‘lumi’ dalla Federal Reserve, che domani con ogni probabilità alzerà ancora il costo del denaro, al 5,0%. La Borsa vuole sapere se la banca centrale dopo quest’ ultima mossa deciderà di interrompere la lunga serie di rialzi in atto dal giugno del 2004. Se così sarà, gli indici potranno salire ancora.
Attorno alle 18.45 ora italiana l’ indice Dow Jones avanza dello 0,28% a 11.617,53 punti, il Nasdaq composite cede lo 0,24% a 2.339,3 e lo S&P 500 è invariato, -0,03% a 1.324,23.