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WALL ST: DOW IN TERRITORIO RECORD, S&P500 SOPRA 1400

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La seduta di borsa di Wall Street si e’ chiusa con gli indici contrastati. Nonostante le pessime notizie giunte dal settore immobiliare, il Dow Jones e’ riuscito ad estendere la serie di rialzi che dura ormai da sei sessioni. L’indice industriale ha guadagnato lo 0.30% a 12342, l’S&P500 ha guadagnato lo 0.10% a 1401, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.13% a 2445.

Gli operatori continuano a cavalcare sul trend rialzista innescato dalle prospettive sull’economia, caratterizzata da una modesta crescita e accompagnata da una graduale moderazione delle pressioni inflazionistiche. A rappresentare un elemento di incertezza continua ad essere pero’ il settore immobiliare, sempre piu’ sotto pressione.

Nel mese di ottobre i nuovi cantieri edili sono calati del 14.6% ad un valore di 1.486 milioni di unita, peggior livello degli ultimi sei anni. Le attese degli economisti erano per una flessione piu’ contenuta a 1.68 milioni. In calo anche le licenze di costruzione, indicatore di attivita’ futura, ai minimi di nove anni.

Se da un lato il recente rallentamento della crescita e’ visto di buon occhio per le implicazioni che potra’ avere sul corso dei tassi, dall’altro, nel caso di un “hard landing”, (cosi’ come viene denominato un prolungamento oltre le attese ad un tasso superiore al previsto), preoccupa gli operatori per le conseguenze che potrebbe avere sui profitti aziendali e sulla spesa dei consumatori.

Il comparto immobilare ha rappresentato fino allo scorso anno il motore alla base della maggiore economia mondiale: l’impatto che avra’ sul PIL del quarto trimestre non passera’ di certo inosservato.

Una nota positiva emerge pero’ dal settore energetico. Il prezzo del petrolio e’ ben lontano dai massimi segnati nei mesi estivi, principalmente a causa dell’elevato livello di scorte e delle perplessita’ sull’attuabilita’ dell’annunciato taglio della produzione da parte dell’OPEC. I futures con scadenza dicembre sono arretrati di 55 centesimi a $55.81 al barile, segnando un nuovo minimo di 17 mesi. La performance settimanale e’ pari ad una perdita del 6%.

Passando al fronte societario, ad occupare gran parte della scena nell’arco della seduta e’ stata l’IPO del Nymex, il maggiore mercato mondiale di futures sulle commodities. La societa’ aveva prezzato l’azione a $59 nell’ambito del collocamento, in leggero rialzo rispetto all’atteso range di $55-$57, ma fin da subito il titolo e’ schizzato a $120, realizzando immediatamente un guadagno del 100%. NYX ha poi toccato un massimo intraday di $152 per poi chiudere a quota $132.99.

Per cio’ che riguarda gli aggiornamenti trimestrali, in risalto i buoni numeri pubblicati dal colosso informatico Hewlett-Packard ([[HPQ]]), il cui titolo non e’ pero’ riuscito ad avanzare, cedendo lo 0.77%. Deludente invece la trimestrale della catena di bar Starbucks ([[SBUX]]). Il gruppo ha riportato un calo del 5% degli utili e un aumento del 21% delle vendite, non sufficiente a rispettare le attese degli analisti. Migliori delle attese i risultati di Gap ([[GPS]]), ma la societa’ retail d’abbigliamento ha emesso un profit warning sull’intero anno fiscale, proprio mentre ci avviciniamo alla stagione delle festivita’. Il titolo e’ comunque salito.

Sotto i riflettori anche il comparto aereo. Sembra che i dirigenti di Delta ([[DALRQ]]) stiano cercando in tutti i modi di convincere i creditori del gruppo a non supportare l’offerta “ostile” di takeover ($8 miliardi) lanciata nei giorni scorsi da U.S. Airways ([[LCC]]).

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Sul valutario, in recupero l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2826. In leggero rialzo l’oro. I futures con scadenza dicembre sono avanzati di 80 centesimi a $622.50 all’oncia. In progresso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.6070 dal 4.6550% di giovedi’ sera.