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WALL ST: DOW CEDE 300 PUNTI, NASDAQ SFONDA I 1.200

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Ondata di vendite sui mercati americani. Nel clima di scetticismo generale sulla ripresa dei corsi azionari, gli investitori hanno preferito chiudere la settimana senza posizioni aperte.

Da segnalare che il New York Stock Exchange ha terminato le contrattazioni con in effetto il blocco degli ordini automatici di vendita, una misura per evitare gli eccessi di ribasso.

Il Nasdaq ha chiuso a 1.199,08 (-1,84%)
Il Dow Jones a 7.701,45 (-3,70%)
L’S&P 500 a 827,36 (-3,23%)

Ad affossare il Dow Jones sono state le notizie negative su alcune blue chip. Da segnalare il profit warning sui risultati del 2002 lanciato nella tarda serata di giovedi’ dal colosso del tabacco Philip Morris (MO – Nyse), che ha scatenato le revisioni al ribasso sul settore da parte degli analisti. Hanno contribuito a deprimere il listino industriale anche i downgrade di Credit Suisse e Lehman Brothers sulla conglomerata General Electric (GE – Nyse), e il licenziamento di 11.000 dipendenti annunciato dal gigante delle telecomunicazioni SBC Communications (SBC – Nyse).

I mercati hanno snobbato i dati macroeconomici nel complesso positivi comunicati in mattinata. Nel secondo trimestre 2002, il Prodotto interno lordo – un dato che rappresenta il valore totale di tutti i beni e servizi prodotti nella nazione – ha registrato un aumento dell’1,3%. Il risultato, che rappresenta la revisione finale del dato, si e’ rivelato al di sopra delle stime di mercato. Gli analisti avevano previsto che l’indicatore si sarebbe attestato a +1,1%. L’indice sulla fiducia dei consumatori redatto dall’Universita’ del Michigan si e’ attestato a fine settembre a 86,1 punti, in lieve calo dagli 86,2 di meta’ mese e dagli 87,6 di fine luglio. Nonostante si tratti del quarto ribasso consecutivo, il dato e’ comunque migliore delle stime, che erano per 86 punti.

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