Seduta sotto tono per gli indici azionari americani. Il calo inaspettato della fiducia dei consumatori ha funto da pretesto per una continuazione delle vendite sulla piazza di New York, gia’ iniziate in avvio di settimana. Il Dow Jones e’ riuscito a chiudere appena sopra la linea di parita’ (+0.14% a 9882) grazie al piano di buyback annunciato dal colosso informatico IBM, l’S&P500 e’ arretrato dello 0.33% a 1063, il Nasdaq ha ceduto l’1.20% a 2116.
Nell’ultimo mese le famiglie americane hanno assunto un atteggiamento meno ottimista sull’economia, sollevando serie preoccupazioni sul volume di acquisti in un momento cruciale dell’anno, corrispondente a quello delle festivita’ di Thanksgiving e natalizie, note per il forte incremento dei consumi. Il dato sulla fiducia e’ infatti sceso a 47.7 punti in ottobre deludendo il consensus del mercato che era per un valore di 53.1.
Contrastata la lettura giunta dal mercato immobiliare. L’indice dei prezzi-case e’ cresciuto per il terzo mese consecutivo, avanzando dell’1% ad agosto, risultando pero’ in ribasso di oltre l’11% su base annuale. Lo spider settoriale XHB ha archiviato la sessione in ribasso dell‘1.5%.
A livello societario, IBM e’ risultata tra le migliori componenti dell’indice industriale dopo che il Board della societa’ ha annunciato un incremento di $4.2 miliardi al gia’ esistente programma di buyback. Tra le blue chip, ad avanzare sono stati anche i colossi petroliferi Exxon Mobil e Chevron, in rialzo di oltre il 2% sulla scia del rialzo del petrolio, la societa’ di carte di credito American Express e le societa’ telecom Verizon e AT&T. Verizon ha beneficiato della decisione di Wells Fargo di promuovere i titoli a Outperform, citando i margini al rialzo per le attivita’ wireless, che dovrebbero fungere da catalizzatore della crescita.
A pesare sul comparto delle tecnologie e’ stato il motore di ricerca cinese Baidu.com, piombato di oltre il 12% dopo le deboli previsioni sui ricavi dei prossimi mesi. L’azienda ha riportato un EPS di $0.35 migliore delle stime, ma la guidance per il quarto trimestre si e’ rivelata deludente. Google ha ceduto di riflesso l’1%, stessa perdita per Yahoo!, Microsoft ha parato il colpo scendendo dello 0.30%.
“Alcuni dati sono positivi, altri negativi”, sintetizza Michael Levine, money manager di Oppenheimer Funds, aggiungendo che “i programmi di buyback sono certamente un segnale di solidita’ dei bilanci societari, ma a questo punto gli operatori vogliono vedere nuovi investimenti nei business e una crescita convincente degli utili”.
Per Dave Hinnenkamp, direttore di KDV Wealth Management, il prossimo vero test e’ rappresentato proprio dai consumatori: “Abbiamo superato con successo quello delle trimestrali, ora e’ il momento di capire come e quanto spenderanno le famiglie nei prossimi mesi”.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico avanza il petrolio. I futures con consegna dicembre hanno guadagnato 87 centesimi a quota $79.55 al barile. Sul valutario, in ribasso l’euro nei confronti del dollaro. Nella tarda serata di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ pari a 1.4795. In flessione l’oro: i futures con scadenza dicembre hanno ceduto $7.40 a quota $1035.40 l’oncia. In rialzo i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.4620% dal 3.5440% di lunedi’.
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