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WALL ST: DOPO IL RALLY SCATTANO LE PRESE DI BENEFICIO

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Gli indici americani hanno archiviato la seduta in rosso. Debole il Dow Jones, in ribasso dello 0.61% a 11069, l’S&P500 ha ceduto lo 0.38% a 1287, piu’ contenuta la perdita del Nasdaq, arretrato dello 0.17% a 2279. E’ evidente come l’incertezza degli operatori si rifletta direttamente sulle performance dei listini. I dubbi relativi alla politica monetaria condotta dalla Fed, i problemi geo-politici in Medio Oriente, l’inversione della curva dei tassi che risveglia l’incubo della recessione sono tutti fattori che non giovano all’andamento del mercato azionario.

Oltre a tali elementi, a determinare la debolezza degli indici, nella giornata odierna, sono state le prese di beneficio, in seguito al rally di ieri che ha spinto il Dow Jones ad un nuovo massimo di quattro anni e mezzo, e le ultime dichiarazioni di alcuni analisti secondo cui il mercato sta attraversando una condizione di ipercomprato.

Positivo il dato diffuso in mattinata sul mercato del lavoro. Nella settimana conclusasi lo scorso 18 febbraio, le nuove richieste per sussidi di disoccupazione sono diminuite di 20 mila unita’ a quota $278 mila. Le stime degli analisti erano per un leggero aumento a 300 mila. Si tratta della sesta settimana consecutiva che l’indicatore non supera l’importante soglia delle 300 mila unita’.

Continua la debolezza del comparto dell’energia. Dopo il brusco calo di ieri, il petrolio ha continuato a cedere terreno, scendendo ad un minimo intraday di $59.70 al barile, per poi risalire nei minuti finali, non abbastanza, pero’, per raggiungere il livello di chiusura della seduta precedente. I contratti futures con consegna aprile sono arretrati di 47 centesimi a $60.54.

I dati settimanali sulle scorte di petrolio hanno confermato un ulteriore aumento delle riserve di greggio e benzina, ed un calo di quelle di prodotti distillati. Il livello di scorte continua a rimanere ben piu’ alto rispetto a quello registrato nello stesso periodo dello scorso anno.

Per quanto riguarda l’andamento dei singoli titoli, in evidenza Fannie Mae balzato del 2.2%, dopo che la societa’ di finanziamento per il mercato dei mutui ipotecari, ha indicato, il precedente management come responsabile dello scandalo contabile da 11 miliardi di dollari venuto alla luce piu’ di un anno e mezzo fa.

Sotto i riflettori anche Toll Brothers, il colosso delle costruzioni, forte della trimestrale risultata superiore alle attese degli analisti. La societa’ ha anche annunciato che gli speculatori stanno man mano uscendo dal comparto immobiliare, lasciando il settore al naturale corso.

Buono l’andamento del settore dell’acciaio, in seguito all’upgrade emesso dalla banca d’affari Goldman Sachs in base al calo di output originato dalla Cina e dall’aumento dei prezzi della commodity. U.S Steel, il gruppo preferito dalla banca all’interno del comparto, ha chiuso in rialzo di quasi il 4%.

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Sugli altri mercati, in calo l’oro (-$5.70) a quota $550.90 all’oncia. Sul valutario, in recupero l’euro sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York, il cambio e’ a quota 1.1914. In calo infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.567% dal 4.53% della chiusura di mercoledi’.