Le borse USA chiudono la giornata di scambi con un vero e proprio crollo finale, che rende drammatica una sessione molto negativa sin dalle prime battute. Nasdaq chiude sotto quota 2.000, livello che non toccava dal 19 novembre ’98.
Sul Nyse dopo i primi minuti di scambi in mattinata e’ scattato il blocco degli ordini di vendita automatici, misura che e’ rimasta sino alla chiusura ma che non e’ servita ad arginare le perdite.
Gli unici titoli del listino delle Blue Chips americane che hanno chiuso in positivo sono stati SBC Communications (SBC – Nyse) e Procter & Gamble (PG – Nyse).
Il Nasdaq ha chiuso a 1.923,62 (-6,29%), il Dow Jones ha chiuso a 10.208,25 (-4,10%), l’ S&P 500 a 1.180,31 (-4,31%) e il Russell 2000 a 458,40 (-3,22%).
Il tabellone elettronico aveva gia’ perso quasi l’8% nelle ultime due sedute di contrattazioni della settimana scorsa.
Su questo clima di sfiducia generale si sono abbattute a inizio mattinata il ‘profit warning’ del gigante dei telefoni Ericsson (ERICY – Nasdaq) e l’annuncio dato venerdi’ sera di ampi licenziamenti da parte del leader mondiale per le infrastrutture di rete Cisco Systems (CSCO – Nasdaq).
La seconda notizia ha provocato un effetto domino sui titoli del settore infrastrutture di rete, affossano societa’ come Juniper Networks (JNPN – Nasdaq), Nortel Networks (JNPR – Nasdaq), Lucent Technologies (LU – Nyse) e Ciena (CIEN – Nasdaq).
Ancora una volta il settore tecnologico ha trascinato tutti gli indici al ribasso, facendo scattare il blocco degli ordini automatici di acquisto sul Nyse dopo pochi minuti di scambi. Il blocco e’ poi rimasto sino alla chiusura della seduta.
Gli investitori hanno fatto a gara a scaricare titoli tecnologici ormai ritenuti pericolosi, evitando pero’ di rifuguarsi nei settori tradizionalmente a minor rischio come invece avevano fatto giovedi’ scorso.
A parte alcuni titoli del settore oro, auto e assicurativo, sui mercati si e’ creato un vero e proprio effetto panico.
Secondo alcuni analisti pero’ la crisi in corso sui mercati non e’ del tutto negativa, interpretando il ribasso generalizzato come parte del processo di eliminazione dei valori in eccesso sui mercati.
Secondo Brett Gallagher, chief investment officer per Julius Baer Investments, soltanto quota 1800 e’ un livello ragionevole di mantenimento per il Nasdaq. “Abbiamo bisogno di un altro 20% di declino per raggiungere un valore di mercato secondo noi equo”.
Gallagher aggiunge che “ci aspettavamo che il sentimento del mercato si deteriorasse e diventasse negativo. Molti altri analisti invece hanno continuato a rimanere ottimisti, cosicche’ non si e’ avuta quella sorta di disperazione che concide con una caduta del mercato”.
L’effetto panico che si e’ avuto oggi potrebbe essere il primo passo per la formazione di un fondo stabile, data l’eliminazione di buona parte dell’ottimismo che era rimasto tra gli operatori.
Secondo John Hughes, analista di mercato per Shields & Co., “non si ottiene un fondo sino a quando il panico e la paura non accellerano le vendite. E la discesa del Nasdaq sotto quota 2.000 ha sicuramente creato paura”.
Le poche speranze degli investitori per un rapido cambio d’umore del mercato sono appese ad un taglio anticipato dei tassi d’interesse da parte della Fed rispetto alla data prevista del 20 marzo.
Molti operatori a questo riguardo attendono con ansia il dato sulle vendite al dettaglio in Febbraio, che verra’ reso noto martedi’ mattina dal Dipartimento del Commercio.
Un dato estremamente negativo potrebbe indurre la Federal Reserve Bank ad una riduzione d’urgenza dei tassi.
Sui listini in generale hanno mostrato una tendenza al rialzo il settore oro, automobilistico, telefonico, bevande, prodotti per la casa, grande distribuzione alimentare.
In calo invece il settore infrastrutture per comunicazioni, finanziario, intrattenimento, difesa, assistenza medica.
Tra i titoli che oggi hanno strappato rialzi d’eccezione sulle borse americane:
1. Crown Cork & Seal (CCK – Nyse) + 31,27%;
2 Keithley Instruments (KEI – Nyse); +29,67%;
3. Silverline Technologies (SLT – Nyse) +20,20%;
4. Ellett Brothers (ELET – Nasdaq) + 20,00%;
5. Novamerican Steel (TONS – Nasdaq) + 19,23%.
I ribassi si sono invece particolarmente accaniti contro:
1. Gilat Satellite Networks (GILTF – Nasdaq) -54,04%;
2. Musicmaker.com (HITS – Nasdaq) -51,96%;
3. Colonel’s Intl (SPRI – Nasdaq) -46,21%;
4. Plymouth Rubber’a’vtg (PLRA – Amex) -36,84%;
5. Friede Goldman Halter (FGH – Nyse) -34,29%.
Tra i principali titoli in movimento quest’oggi a Wall Street:
Nel settore delle telefonia cellulare:
Il colosso svedese Ericsson (ERICY – Nasdaq) ha annunciato questa mattina di non riuscire a raggiungere le stime relative ai dati di bilancio per il primo trimestre dell’anno. La societa’ prevede infatti di chiudere i primi tre mesi del 2001 con vendite inferiori a quanto precedentemente comunicato. Inizialmente la societa’ aveva previsto una crescita delle vendite del 15%. Le perdite per il trimestre sono previste tra 4 miliardi e 5 miliardi di corone svedesi. Il titolo Ericsson ha chiuso in ribasso del 25%.
(Vedi Ericsson lancia ‘profit warning’ su 1° trim.)
Nel settore informatico:
eBay (EBAY – Nasdaq) ha annunciato un’alleanza strategica con Microsoft (MSFT – Nasdaq) per espandere la propria presenza a livello internazionale. Come parte dell’accordo, la casa d’aste online supportera’ le tecnologie ‘dot-net’ di Microsoft, che a sua volta integrera’ le operazioni di eBay all’interno di molti dei suoi siti Web. Il titolo eBay ha perso quasi il 5,5%, mentre il titolo Microsoft ha chiuso in ribasso di quasi l’ 8,5%.
Nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni:
Il titolo Cisco (CSCO – Nasdaq) ha chiuso in ribasso di quasi l’ 8,5%, dopo che nella tarda serata di venerdi’ la societa’ ha confermato il licenziamento di circa 8.000 dipendenti (il 17% della forza lavoro) entro luglio.
Nel settore dei personal computer
International Business Machines Corp (IBM – Nyse) ha siglato un accordo con Sony (SNE – Nyse) per produrre i microprocessori destinati alla prossima generazione di prodotti elettronici delle casa giapponese. Il titolo IBM ha perso circa il 4% mentre il titolo Sony ha chiuso in ribasso del 3,5%.
Nel settore dei semiconduttori:
Intel (INTC – Nasdaq) ha perso oltre il 5,5%. Il titolo aveva chiuso la seduta di venerdi’ con una flessione di oltre il 12%, dopo che il primo produttore di chip del mondo aveva rivisto in negativo le stime sugli utili per il primo trimestre e annunciato il prossimo taglio di 5.000 posti di lavoro.
Il titolo Silicon Storage (SSTI – Nasdaq) ha chiuso in flessione di oltre l’ 11%, dopo che la societa’ ha ridotto le stime sugli utili. Silicon Storage prevede di chiudere il trimestre con un utile per azione compreso tra i 5 e i 10 centesimi per azione, ben al di sotto dei 27 centesimi stimati dagli analisti di Wall Street.
Nel settore del commercio elettronico:
Il titolo Amazon.com (AMZN – Nasdaq) ha terminato la seduta in ribasso di oltre il 12%, nonostante la societa’ abbia smentito di avere problemi ai vertici e ha dichiarato di non avere problemi di cassa.
Nel settore assicurativo:
La societa’ britannica Prudential ha annunciato il matrimonio con la statunitense American General (AGC), valutata complessivamente $26,5 miliardi. Con l’operazione Prudential (nulla a che fare con la societa’ Prudential americana) intende diventare leader nei servizi finanziari negli USA, in Gran Bretagna e Asia. Il titolo American General ha terminato le contrattazioni in rialzo di oltre l’ 1,5%.
(Vedi Assicurazioni: matrimonio anglo-americano)