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WALL ST. CROLLA SUL FINALE, FALLISCE IL RECUPERO

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Altra giornata volatile per gli indici americani. Dopo aver tratatto per gran parte della seduta in forte ribasso, gli indici erano riusciti a recuperare terreno (con l’indice industriale passato addirittura in territoprio positivo ad un certo punto) per poi crollare sul finale. Il Dow Jones ha ceduto il 3.82% a 8498, l’S&P500 il 4.17% a 873, Il Nasdaq e’ arretrato del 5.00% a 1516. La perdita settimanale e’ pari rispettivamente a -5%, -6.2% e -7.9%. La situazione macroeconomica resta ancora molto debole, gli operatori si interrogano sulla profondita’ della crisi e sul tempo necessario ad uscirne, mentre appare evidente che il rallentamento continuera’ ancora per diversi mesi.

A confermare la tesi e’ stato proprio il presidente della Fed Ben Bernnake che, intervenuto in una conferenza a Francoforte, ha affermato che i mercati continuano a rimanere sottoposti ad “una severa pressione”, lasciando cosi’ aperte le porte ad un ulteriore taglio ai tassi d’interesse nel prossimo meeting della Fed che si svolgera’ il prossimo 16 dicembre.

“Le notizie economiche continuano ad essere negative” ha affermato Ben Halliburton, responsabile degli investimenti di Tradition Capital Management. “Il fatto che il prossimo anno si rilevera’ deludente in termini di attivita’ economica continua a pesare sul sentiment degli operatori”. Gli ultimi dati sulla congiuntura Usa hanno confermato la brusca frenata dell’economia ed il difficile momento che sta mettendo in ginocchio consumatori ed aziende. L’incremento inaspettato della fiducia dei consumatori non e’ stato cosi’ sufficiente ad oscurare il pessimo rapporto sulle vendite al dettaglio, il peggiore di sempre.

A novembre il dato preliminare sulla fiducia dei consumatori ha evidenziato un inatteso incremento che ha spiazzato gli economisti, ma i dati sulle vendite al dettaglio sono risultati invece particolarmente deludenti, peggiori di quanto registrato nel novembre 2001 sulla scia degli attacchi alle torri genelle. Lo scorso mese infatti, il dato ha registrato un calo del 2.8%, risultando peggiore del consensus del mercato che era per una contrazione piu’ contenuta, pari a -2.1%.

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Sul fronte societario, i riflettori sono rimasti puntati sul comparto retail e sulle deboli trimestrali delle aziende del settore. JC Penney ha diffuso una trimestrale migliore delle attese, deludendo pero’ sulla guidance, male Abercrombie & Fitch, pressioni su Nordstrom, la sofisticata catena di abbigliamento che ha emesso un outlook inferiore alle attese degli analisti, e Kohl’s.

Cattive notizie nel settore dell’alta tecnologia. Il colosso della telefonia mobile ha annunciato un decremento dei volumi dell’industria in atto gia’ nel trimestre in corso e destinato a proseguire nei prossimi mesi. Sun Microsystems ha invece anticipato che presto effettuera’ un taglio della forza lavoro per circa 6000 posizioni, ovvero il 18% del totale.

Nel settore finanziario occhi puntati su Citigroup: la banca tagliera’ almeno 10.000 posti di lavoro nel settore investment banking e in altre divisioni, stano a quanto riportato dal Wall Street Journal. Il CEO Pandit ha chiesto ai manager di ridurre i compensi di almeno il 25%. Il titolo e’ comunque avanzato grazie ad un rapporto che ha evidenziato un sostenuto acquisto di azioni da parte degli insider.

L’economia globale continua a soffrire, gli ultimi dati hanno confermato l’ingresso della zona Euro in una fase di recessione tecnica. I leader dei Paesi del G20 si riuniranno nell’arco del weekend a Washington. L’incontro “avra’ due imperativi: combattere una delle piu’ severe crisi economiche e finanziarie della storia contemporanea e riscrivere le linee guida di un nuovo ordine monetario a livello globale” hanno affermato gli economisti di Credit Agricole.

Sugli altri mercati, in recupero il petrolio. I futures con consegna dicembre sono arretrati a quota $57.04 al barile, in ribasso di $1.20. La performance settimanale e’ pari ad una perdita del 6.6%. Sul valutario, in ribasso l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2649. Acquisti sull’oro: i futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno guadagnato $37.50 a $742.50 l’oncia. In progresso i Titoli di Stato Usa. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.75% dal 3.8140% di giovedi’.

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