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WALL ST. CONTRASTATA, NEL FINALE AIUTATA DALLA FED

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Seduta contrastata per gli indici azionari Usa, riusciti a chiudere lontano dai minimi livelli giornalieri, dopo la diffusione dei verbali sull’ultimo incontro della Fed, che hanno rassicurato gli investitori sul panorama economico/inflazionistico. Il Dow Jones ha perso lo 0.38% a 12738, l’S&P500 lo 0.14% a 1457, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.21% a 2518.

Dall’incontro del FOMC (per i dettagli clicca su Target News), il braccio operativo della Federal Reserve, e’ emerso che l’economia americana prosegue su una fase di moderata espanzione e che i recenti segnali sull’inflazione sono da ritenersi incoraggianti, anche se questa continua a rimanere una “preoccupazione dominante”. Cio’ ha avuto un effetto “calmante” sui mercati, particolarmente deboli fin dall’avvio, a causa del deludente aggiornamento sui prezzi al consumo, che aveva risvegliato i timori di un atteggiamento severo sui tassi da parte della Banca Centrale.

Nel mese di gennaio, il CPI ha registrato un incremento dello 0.2%, risultando superiore alle attese degli analisti. Ma a preoccupare maggiormente gli operatori e’ stato l’avanzamento del “core rate”, salito dello 0.3% (consensus 0.2%), registrando il maggior incremento dallo scorso giungo e portando il tasso annuale al 2.7%.

Non hanno supportato i listini, inoltre, ne’ il dato sul Superindice dello scorso mese (avanzato dello 0.1% contro lo 0.2% del consensus), tanto meno il balzo del greggio, riuscito a riconquistare la vetta dei $60. In attesa dei dati settimanali sulle scorte (che saranno comunicati in via eccezionale nella giornata di giovedi’ a causa della chisura dei mercati in avvio di settimana), i futures con consegna aprile, da oggi quelli di riferimento, sono avanzati di $1.22 a $60.07 al barile.

Sul fronte societario, particolarmente sofferente il colosso informatico Hewlett-Packard ([[HPQ]]): i numeri trimestrali dell’azienda hanno battuto le attese degli analisti, ma l’outlook emesso sui futuri risultati ha deluso molti investitori.

In ribasso anche il gigante della telefonia mobile Motorola ([[MOT]]), costretto ad incassare il downgrade degli analisti di Lehman Brothers, da Overweight a Neutral Weight, e Qualcomm ([[QCOM]]), societa’ di componeti utilizzati nelle comunicazioni wireless, anche questo a causa dei commenti negativi delle banche d’affari

In controtendenza, invece, Apple ([[AAPL]]), l’azienda informatica capeggiata da Steve Jobs, che ha beneficiato dell’aumento delle stime sui risultati del trimestre in corso da parte di Prudential, che ha citato le robuste vendite di Mac e i maggiori margini.

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Sul valutario l’euro ha chiuso piatto nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3137. Sessione in rally per l’oro, spinto dai timori inflazionistici. I futures con scadenza aprile sono avanzati di $23.00 a $684.00. In lieve calo, infine, i titoli di Stato Usa. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.692% dal 4.68% di martedi’.