A Wall Street ha dominato l’incertezza, con gli investitori preoccupati dalle condizioni deboli del mercato del lavoro, dalla stabilita’ del settore finanziario e dalla possibile bancarotta di General Motors. Gli indici chiudono misti, ma la settimana e’ stata nel complesso decisamente negativa. Il Dow Jones sale dello 0,49% a 6.626,94, l’S&P500 dello 0,12% a 683,39. Il Nasdaq segna invece –0,44% a 1.293,85. Il mercato e’ crollato questa settimana, bucando barriere su barriere: l’S&P 500 ha perso oltre il 4% giovedi’ per chiudere sui livelli piu’ bassi da Settembre 1996. L’indice allargato ha archiviato l’ottava in calo del 7% circa. Il paniere delle blue chip ha lasciato sul campo il 6% in settimana, cosi’ come l’indice dei tecnologici.
Il dato sull’occupazione relativo al mese di febbraio (-651 mila posti) e’ risultato sostanzialmente in linea con le attese degli analisti, ma il tasso di disoccupazione e’ balzato
all’8.1%, attestandosi ai massimi livelli dal 1983, oltre le attese del mercato che erano per un rialzo al 7.9%. La ripresa non arrivera’ prima della fine dell’anno, secondo gli analisti, con le condizioni che potrebbero anche peggiorare nei prossimi mesi. Dall’inizio della recessione, a dicembre 2007, sono stati persi 4,4 milioni di posti di lavoro.
“La mia sensazione e’ che il mercato non sconta ancora tutte le notizie negative che sono arrivate sinora”, sostiene Rob Lutts, presidente di Cabot Money Management, secondo il quale gli investori devono ancora digerire tutte le notizie giunte sul fronte economico e di conseguenza il mercato non sconta tutto il pessimismo che ancora sussiste.
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La chiave di svolta potrebbe essere la soluzione della crisi finanziaria. Secondo gli analisti serve piu’ chiarezza sul futuro delle travagliate banche prima di vedere tornare con forza gli acquisti sul mercato. Fino a quel momento infatti “la capacita’ del mercato di mettere a segno un rialzo sostenibile e’ pressoche’ nulla”. Non si puo’ pretendere di avere un’economia in salute senza un sistema bancario in salute”, sentenzia Kent Engelke, managing director di Capital Securities Management.
Nel tentativo di risparmiare soldi preziosi in vista di nuove perdite nell’anno in corso, le banche continuano a tagliare i dividendi. Ultima in ordine di tempo Wells Fargo & Co., che ha ridotto la cedola a 5 centesimi per titolo da 35. La settimana scorsa JPMorgan Chase & Co. ha annunciato il taglio del dividendo a 5 centesimi, mentre Citigroup e Bank of America, hanno gia’ ridotto i loro rispettivi dividendi trimestrali a un centesimo per azione.
Se i titoli Wells Fargo sono stati comprati oggi grazie all’annuncio (+6% circa), lo stesso discorso non vale per gli altri istituti. JPMorgan ha perso il 4% circa, Bank of America e’ scivolata dell’1%, Goldman Sachs del 7,4%, Citi non si allontana dalla soglia di un dollaro. Il benchmark settoriale XLF e’ arrivato a perdere piu’ del 5.5% durante le contrattazioni.
A pesare sul listino tecnologico e’ stato il calo del 4% di Apple, a causa del downgrade di JP Morgan. La banca ha tagliato sia il prezzo obiettivo che l’outlook sui profitti del colosso informatico. “Il Nasdaq ha finalmente rotto i minimi di novembre, quindi penso che scendera’ ancora”, dice Marc Pado, market strategist per il mercato Usa di Cantor Fitzgerald & Co. Pesante anche il produttore di tecnologia chip per telefonini Qualcomm.
Si fa sempre piu’ piede, intanto, l’ipotesi di bancarotta per la casa automobilistica General Motors. I vertici dell’azienda sembrano essere maggiormente propensi all’ingresso in una fase di amministrazione controllata, supportata dal governo. Il titolo continua a cedere terreno, scivolando a nuovi minimi di 75 anni, realizzando una perdita giornaliera superiore al 22%.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, in rialzo il petrolio. I futures con scadenza aprile hanno guadagnato $1,91 a $45,49 al barile. Sul valutario, euro in recupero nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1,2640 in una seduta in cui la moneta unica ha toccato punte di 1,2755 . Ancora in forte progresso l’oro: i futures con consegna aprile hanno guadagnato $14,90 a $942,70 l’oncia. In lieve calo infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2,830% dal 2,810% di giovedi’.