Dopo aver trattato in rosso nella prima parte della giornata, a causa delle brutte notizie giunte dai settori retail e finanziario, i listini azionari americani hanno girato in positivo nelle ore finali della seduta, archiviando la sessione in rialzo. A riportare gli acquisti sui mercati sono stati i commenti del presidente della Federal Reserve, Ben Bernake, secondo cui la Banca Centrale sarebbe pronta ad attuare nuove azioni di politica monetaria (aprendo le porte ad un nuovo taglio dei tassi d’interesse) e l’annuncio del possibile acquisto del colosso dei mutui ipotecari Countrywide Financial (CFC) da parte di Bank of America. Il Dow Jones e’ avanzato dello 0.92% a 12853, l’S&P500 dello 0.79% a 1420, il Nasdaq ha guadagnato +0.56% a 2488.
Nel corso di un incontro in un albergo di Washington con uomini di affari, borsa e finanza, dopo il suo discorso ufficiale con testo preparato, Ben Bernanke si e’ sottoposto a una straordinaria sessione domande e risposte con il pubblico. Il che la dice lunga sulla volonta’ di rassicurare il mercato finanziario, grazie alla massima trasparenza e comunicazione da parte della Federal Reserve. Al gran capo della Fed e’ stato anche chiesto molto esplicitamente se pensa ci sara’ una recessione in America. “No”, ha risposto, “in questo momento alla Fed prevediamo un rallentamento, ma non una recessione, anche se di questi fenomeni di solito ci si accorge 6 mesi dopo che sono cominciati”. “Tuttavia – ha continuato – potrebbero essere necessarie nuove misure per permettere all’economia di evitare il rischio di una recessione”. “Dobbiamo essere eccezionalmente in allerta per rispondere nel modo piu’ rapido possibile, ove sia necessario, con sostanziali nuove azioni di politica monetaria”, ha concluso.
Nel meeting del FOMC della Fed fissato per il prossimo 30 gennaio si assistera’ con molte probabilita’ ad un nuovo abbassamento del costo del denaro; gli operatori si interrogano ora sull’entita’ del taglio, non e’ da escludere infatti una riduzione di 50 punti base per permettere all’economia di assorbire meglio la debolezza del mercato immobiliare e i duri colpi del “credit crunch”.
Ad intensificare gli acquisti sui mercati e’ stato anche l’annuncio sulle trattative tra la banca d’affari Bank of America (BAC) e il disastrato colosso dei mutui immobiliari Countrywide (CFC) su cui proprio pochi giorni fa erano iniziate a circolare voci di bancarotta. La notizia ha avuto l’effetto di trascinare al rialzo l’intero settore e i comparti a questo connessi, come l’immobiliare e il finanziario; il KBW Mortgage Finance Index e’ schizzato +5.8% subito dopo la diffusione della news.
L’interesse di Bank of America per CFC ha fornito agli investitori la fiducia necessaria per affrontare con maggiore determinazione e serenita’ il difficile momento creatosi nel comparto sulla scia della crisi del credito scoppiata la scorsa estate. Il titolo, arrivato a segnare un rialzo intraday di oltre il 70%, ha chiuso la seduta in progresso del 50% circa.
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Anche oggi quindi a caratterizzare il trading e’ stata la volatilita’. I listini avevano iniziato la seduta in netto ribasso pressati dal profit warning del gruppo finanziario Capital One Financial (COF), uno dei leader nel settore carte di credito, e dalle deludenti vendite comparate riportate dalle aziende retail nel mese dello shopping natalizio.
“L’allarme di Capital One lascia pensare che le famiglie americane, oltre ai problemi con la casa, abbiano iniziato ad avere difficolta’ anche con le carte di credito” hanno commentato alcuni analisti, tanto da temperare il relativo ottimismo sulla possibile iniezione di nuovo capitale nei colossi Merrill Lynch (MER) e Citigroup (C) da parte di governi stranieri.
Non hanno avuto un rilevante impatto i dati macro diffusi in giornata. Note positive sono emerse dal comparto del lavoro con le nuove richieste per sussidi di disoccupazione risultate in calo la scorsa settimana. In rialzo, in misura inferiore delle attese, le scorte di magazzino all’ingrosso.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico ancora in forte calo il greggio. I futures con consegna febbraio hanno chiuso con un ribasso giornaliero di $1.96 a $93.71 al barile. Sul valutario, l’euro ha recuperato terreno rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4805. In forte progresso l’oro. I futures con consegna febbraio, balzati ad un nuovo record di $897.00, hanno chiuso vicino ai massimi, in progresso di $11.90 a $893.60 all’oncia. In calo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.8870% dal 3.7910% di mercoledi’.
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