Società

WALL ST.: COLPO DI RENI FINALE, CIAMBELLA PER ABK

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Seduta nel segno della volatilita’ a Wall Street. Gli indici hanno attraversato piu’ volte la linea di parita’ per poi archiviare la sessione in rialzo grazie al colpo di reni finale. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.83% a 12386, l’S&P500 lo 0.79% a 1353, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.16% a 2303. Il recupero dei listini negli ultimi 20 minuti di scambi e’ stato innescato dalle voci di un possibile piano di salvataggio sul colosso assicuratore delle emissioni obbligazionarie, Ambac Financial (ABK), che potrebbe essere annunciato gia’ agli inizi della prossima settimana.

Il titolo della disastrata societa’ “bond insurer”, piegata negli scorsi mesi dalla crisi del credito, e’ schizzato dell’11% proprio nei minuti finali, grazie alla notizia, trascinando al rialzo l’intero comparto finanziario che era apparso tra i piu’ deboli fin dall’avvio. In buon recupero anche il titolo della “sorella” MBIA (MBI) che, a causa della decisione di lasciare l’Association of Financial Guaranty Insurers dopo 22 anni di collaborazione per divergenze sulle prospettive del settore, era arrivato a segnare una perdita del 6% ad un certo punto della seduta.

Sul mercato ci sono sempre opportunita’. E con news gratis, non le trovi. Hai mai provato ad abbonarti a INSIDER? Scopri i privilegi delle informazioni riservate, clicca sul
link INSIDER

Il movimento odierno conferma comunque la forte incertezza degli investitori. Fatta eccezione per le news dell’ultima ora, anche oggi hanno continuato a tenere banco i timori sullo stato economico. Gli ultimi dati rilasciati in settimana hanno evidenziato un’ulteriore contrazione del comparto manifatturiero e un’impennata dell’inflazione, tanto da risvegliare lo spettro della stagflazione (rallentamento economico associato ad un aumento dei prezzi) per l’economia a stelle e strisce (la prima dal 1970).

A dettare un certo nervosismo tra gli investitori e’ stata anche l’attesa per gli importanti aggiornamenti macro che saranno diffusi nella prossima settimana: ordini di beni durevoli, vendite di case, fiducia dei consumatori e prezzi alla produzione offriranno maggiori dettagli sulla direzione dell’attivita’ economica Usa e sull’abilita’ delle Federal Reserve di proseguire una politica monetaria di tipo accomodante.

Al momento i tassi d’interesse a breve sono al 3%. Il prossimo meeting della Banca Centrale e’ previsto per il 18 marzo: il mercato si attende una nuova riduzione al costo del denaro, ma la paura che la serie di tagli sia ininfluente al rilancio dell’attivita’ produttiva resta alta. I governatori della Fed hanno rassicurato, proprio per questo motivo, che sono necessari alcuni mesi
perche’ essa inizi a produrre gli effetti sperati.

Resta alta la tensione sul comparto finanziario. Nuove svalutazioni sono state stimate per la banca d’affari Lehman Brothers (LEH), le ultime indiscrezioni riportano di perdite per circa $15 miliardi a causa degli investimenti ad alto rischio effettuati negli ultimi mesi. La banca d’affari Merrill Lynch (MER) ha dichiarato che le trattative di mergers & acquisitions nel comparto potrebbero riprendere nella seconda meta’ dell’anno, ma che il numero delle operazioni di leveraged buyouts (LBO) potrebbe rimanere ancora esiguo almeno fino al 2009.

Alcune pressioni in giornata hanno interessato anche il comparto dell’auto, sulla scia degli annunci fatti dal CEO di Nissan Motor secondo cui il mercato automobilistico americano e’ gia’ in recessione. “Siamo molto lucidi sulla situazione; e’ chiaro che siamo gia’ in recessione, se non l’intera economia, di sicuro il settore automobilistico” ha dichiarato Carlos Ghosn. Le vendite sono in rallentamento mentre il costo delle materie prime (alluminio, ferro, acciaio) e’ in continua ascesa. General Motors (GM) e Ford (F) sono arrivati a segnare perdite medie superiori al 3% nell’arco della seduta.

Sugli altri mercati, in recupero il petrolio. I futures con consegna aprile hanno chiuso con un rialzo giornaliero di $0.58 a $98.81 al barile. Sul valutario, l’euro ha esteso il rialzo sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4833. In lieve flessione l’oro. I futures con consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in ribasso di $1.40 a $947.80 all’oncia. In leggero calo i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.79% dal 3.7840% di giovedi’.

parla di questo articolo nel Forum di WSI