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WALL ST: CHIP SCHIACCIANO IL NASDAQ, DOW +0,2%

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Chiusura col segno meno per il Nasdaq, che accentua la flessione nelle battute finali. Il tabellone elettronico e’ stato appesantito dalla pessima ‘perfomance’ del comparto dei semiconduttori e in particolare da Intel.

Finisce di poco sopra la parita’ il Dow Jones, che si salva grazie alla buona giornata di Exxon e Johnson & Johnson.

Il Nasdaq ha chiuso a 1.909,57 (-2,64%), il Dow Jones ha chiuso a 10.158,56 (+0,31%), l’ S&P 500 a 1.179,68 (-0,32%) e il Russell 2000 a 450,90 (-0,91%).

Tra i trenta titoli del Dow, chiude invece in negativo il colosso dei servizi finanziari Citigroup (C – Nyse), dopo aver annunciato questa mattina risultati trimestrali inferiori a quelli del primo trimestre dello scorso anno.

Dalla seduta di oggi gli investitori volevano capire quanto fosse consistente il ‘rally’ messo a segno la scorsa settimana dal Nasdaq.

Segnali chiari in questa direzione non ne sono arrivati. Il comparto dei semiconduttori, tra i settori che avevano contribuito maggiormente al ‘rally’ della settimana di Pasqua, e’ inciampato nell’ennesimo ‘downgrading’, arrivato questa volta da Morgan Stanley Dean Witter.

Se si e’ trattato di un incidente di percorso o di una nuova svolta al ribasso, lo si potra’ capire gia’ nei prossimi giorni ed in particolare martedi’, quando il colosso del settore, Intel, annuncera’ i risultati di bilancio per i primi tre mesi dell’anno.

Nelle ultime settimane i titoli delle societa’ che producono chip sono stati in balia dei giudizi, sia positivi sia negativi, arrivati dagli analisti delle principali banche d’affari.

Gli utili societari potrebbero essere dunque un elemento di chiarezza di fronte a una selva di analisi e ‘report’ in cui l’investitore fa ormai fatica ad orientarsi.

La settimana che si e’ aperta oggi potra’ rappresentare un momento di svolta non solo per i chip, ma piu’ in generale per tutto il mercato.

Tra martedi’ e venerdi’ comunicheranno i risultati trimestrali gran parte dei ‘big’ di Wall Street, tra cui spiccano i nomi di Microsoft, AOL Time Warner, JP Morgan Chase, Apple, solo per citarne alcuni.

(Per maggiori informazioni a riguardo vedi USA: Bilanci societari attesi per la settimana)

Alla fine della settimana gli investitori potrebbero avere un quadro piu’ nitido sullo stato di salute della ‘Corporate America’.

La settimana si presenta carica anche di appuntamenti di carattere macroeconomico.

Dopo i segnali contrastanti giunti giovedi’ scorso, con la frenata dei prezzi alla produzione a cui ha fatto da contraltare una nuova flessione della fiducia dei consumatori, tra martedi’ e venerdi’ gli investitori riceveranno ulteriori indicazioni per capire in che condizioni e’ l’economia americana e quali potranno essere le prossime mosse della Federal Reserve in materia di politica monetaria.

“I dati in calendario questa settimana – commenta Ken Mayland, presidente di ClearView Economics – dovrebbero dare una spinta al mercato”.

Martedi’ alle 15.15 (le 9.15 a New York) sara’ pubblicato il dato sulla produzione industriale di marzo. Gli analisti di Wall Street prevedono una contrazione della produzione pari allo 0,1%. Se cosi’ fosse, si tratterebbe della migliore performance dell’industria USA degli ultimi sei mesi. Sia in gennaio che in febbraio, la produzione industriale americana era calata dello 0,6%.

“Il dato sulla produzione industriale e’ il piu’ importante di tutto il mese – continua Mayland – ma non credo che, indipendentemente dal quadro che emergera’, assisteremo ad un intervento della Fed prima della riunione del FOMC del prossimo 15 maggio”.

(Il FOMC, Federal Open Market Committee, e’ l’organo della banca centrale americana che decide in materia di politica monetaria, ndr).

Gli economisti sono divisi sui modi e i tempi di una possibile ripresa dell’attivita’ manifatturiera. Secondo David Greenlaw di Morgan Stanley Dean Witter “la crescita registrata nel settore automobilistico potrebbe essere sufficiente per spingere la produzione industriale sopra lo 0,4% a marzo”.

Opposto il parere di Joe Abate di Lehman Brothers, che anzi prevede una flessione dell’attivita’ manifatturiera a marzo dello 0,5%. Secondo Abate, nonostante la produzione di auto si sia confermata in ripresa, quella dei beni non durevoli continua invece ad essere debole. Per questo motivo l’economista di Lehman Bros indica una ripresa della produzione industriale solo a partire nella seconda parte del 2001, ma con una crescita limitata allo 0,5%, a causa della stagnazione degli investimenti delle imprese.

Martedi’ sara’ un giorno importante anche sul fronte dei prezzi. Alle 8.30 (le 14.30 a New York) il dato sui prezzi al consumo (CPI) potrebbe confermare le indicazioni favorevoli giunte nella giornata di giovedi’ dall’indice dei prezzi alla produzione.

L’indice dei prezzi al consumo, secondo le attese degli economisti di Wall Street, dovrebbe crescere dello 0,1% in marzo, con una variazione positiva del ‘core index’ (l’indice depurato delle componenti volatili come trasporti e energia) pari allo 0,2%. Una crescita che porterebbe l’inflazione su base annua al 3%.

Secondo l’economista Ken Mayland una riduzione dell’inflazione al 3% avrebbe un effetto positivo sui mercati. “In un contesto di bassa inflazione – aggiunge l’economista – il rapporto prezzo utili delle societa’ e’ infatti solito crescere”.

In calendario per questa settimana anche anche la rilevazione mensile sulla vendita di case nuove (sempre alle 8.30 di martedi’), la bilancia commerciale in febbraio, il Superindice sempre relativo a febbraio, l’indice della Fed di Philadelphia e il saldo di bilancio federale di marzo, entrambi riferiti al mese di marzo.

Tra i titoli che oggi hanno strappato rialzi d’eccezione sulle borse americane:

1) E.W. Blanch Holdings (EWB – Nyse) +64,09%;
2) ePlus (PLUS – Nasdaq) +42,47%;
3) Landair (LAND Nasdaq) – +35,84%;
4) Saba Software (SABA – Nasdaq) +33,12%;
5) Newtek Capital (NKC – Amex) +27,27%.

I ribassi si sono invece particolarmente accaniti contro:

1) Infu-Tech (INFU – Nasdaq) -32%;
2) NCI Building Systems (NCS – Nyse) -31,69%;
3) Paul-Son Gaming (PSON – Nasdaq) -31,25%;
4) United Therapeutics (UTHR – Nasdaq) -22,82%;
5) MIPS Technologies (MIPS – Nasdaq) -21,19%.

Tra i principali titoli in movimento a Wall Street:

Nel settore editoriale:

La casa editrice del prestigioso, omonimo quotidiano New York Times Co. (NYT – Nyse) ha perso quasi il 3% dopo che ha fatto sapere che gli utili del primo trimestre si sono attestati a $61,3 milioni, pari a 37 centesimi per azione, in linea con le aspettative del mercato.
(Vedi Utili: New York times in linea con aspettative )

Nel settore finanziario:

Il titolo Citigroup (C – Nyse) ha lasciato quasi l’1%. Il colosso bancario ha registrato nel primo trimestre dell’anno una crescita di fatturato pari al 6%, a $21 miliardi, superiore alle aspettative degli analisti. La societa’, una delle trenta blue chip dell’indice Dow Jones, ha raggiunto nel trimestre $3,7 miliardi, pari a 71 centesimi per azione, esclusi gli oneri straordinari. Il consenso degli analisti di Wall Street (First Call/Thomson Financial) era di 70 centesimi per azione.
(Vedi Utili: Citigroup batte aspettative )

La banca americana First Union (FTU – Nyse)
ha raggiunto un accordo per rilevare la banca USA Wachovia (WB – Nyse)
per $13 miliardi. La First Union ha ceduto il 2,25%
(Vedi Banche: First Union compra Wachovia )

Nel settore farmaceutico:

La casa farmaceutica Eli Lilly & Co. (LLY – Nyse) guadagna oggi il 2%. Eli Lilly, nota per lo sviluppo e la distribuzione del farmaco antidepressivo Prozac, ha registrato nel primo trimestre utili di $806,8 milioni, pari a 74 centesimi per azione.
(Vedi Utili: Eli Lilly (Prozac) batte le aspettative )

Nel settore delle infrastrutture di rete:

Il titolo Juniper Networks (JNPR – Nasdaq) ha perso quasi il 4%. La societa’ attiva nel campo delle infrastrutture di rete ha ridotto le proprie stime di crescita relative a utili e fatturato sull’intero anno fiscale. Per questo motivo la banca d’affari Morgan Stanley ha ridotto il rating sul titolo Juniper da “outperform” a “neutral”.

Nel settore dei produttori di chip:

Il titolo Rambus (RMBS – Nasdaq) ha subito una perdita del 5,75%. Dopo la chiusura di borsa di giovedi’, la societa’ produttrice di chip ha comunicato di aver chiuso il primo trimestre del 2001 (il suo secondo trimestre fiscale) con un profitto per azione pari a 8 centesimi. Gli analisti prevedevano invece 11 centesimi.

Nel settore della raccolta pubblicitaria:

Il titolo Double Click (DCLK – Nasdaq) e’ in ribasso oggi di oltre il 13%. La societa’ leader nel campo della raccolta pubblicitaria online ha annunciato, nella tarda serata di giovedi’, di aver chiuso il primo trimestre con una perdita netta di 8 centesimi per azione, un centesimo meglio delle previsioni degli analisti di Wall Street. I ricavi sono invece aumentati del 4%.

Nel settore dei software:

La banca d’affari Merrill Lynch ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita del fatturato relativo al primo trimestre del 2001 per il colosso del software Microsoft Corp. (MSFT – Nasdaq) che ha lasciato oggi circa il 2,25%
(Vedi Merrill Lynch abbassa stime su Microsoft )