Gli indici Usa non sono stati in grado di conservare i guadagni iniziali e a meta’ giornata trattano poco distanti dalla linea di parita’. Al giro di boa il Dow Jones guadagna lo 0.06% a 13551, l’S&P500 lo 0.14% a 1504, il Nasdaq arretra dello 0.17% a 2790. Il taglio combinato di 75 punti base dei tassi d’interesse da parte della Fed dovrebbe limitare l’impatto del “credit crunch” sull’intera econonomia, ma l’effetto e’ tutto da valutare.
A pesare sull’andamento dei listini in giornata e’ ancora una volta il comparto finanziario. Nell’ultima seduta il mercato azionario e’ stato contraddistinto da un’elevata volatilita’, per via delle forti incertezze sul settore. Nell’ultimo trimestre molte banche hanno riportato perdite complessive di decine di miliardi di dollari dovute all’esposizione sul rischioso business dei mutui subprime. Si stanno facendo sempre piu’ insistenti le voci secondo cui un’altra banca, dopo Citigroup (C) e Merrill Lynch (MER), potrebbe presto annunciare massicce svalutazioni.
Per Goldman Sachs, gli ultimi sviluppi nel settore bancario/finanziario hanno reso le condizioni del mercato del credito molto piu’ difficili da valutare. “Non e’ ancora chiaro come le massicce svalutazioni influiranno sull’abilita’ delle banche di concedere prestiti ai consumatori e alle aziende”, hanno commentato gli analisti.
Da Commerzbank invece fanno sapere che la Fed sara’ costretta a proseguire una politica monetaria di tipo accomodante (operando dunque nuovi tagli al costo del denaro, portandolo almeno al 4%) per prevenire serie minacce all’attivita’ economica. Anche per Morgan Stanley i fed funds continueranno a scendere nei prossimi mesi.
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Sugli altri mercati, in evidenza il nuovo record del petrolio spintosi ad un massimo intraday di $97.07 dopo che l’EIA (Energy Information Administration) ha fatto sapere che il rialzo della produzione giornaliera da parte dell’OPEC potrebbe essere non sufficiente a bloccare il continuo calo delle scorte. Al momento i futures con consegna dicembre segnano un progresso di $2.60 a $96.58.
Tra le societa’ dell’S&P500 che hanno riportato i risultati trimestrali si distingue in positivo Archer-Daniels-Midland (ADM) e Molson Coors (TAP); ha deluso Cognizant Technology Solutions (CTSH) il cui titolo arretra di oltre il 6%. Tenet Healthcare (THC) ha riportato una perdita trimestrale di 12 centesimi per azione, superiore al consensus ($0.07). Sun Microsystems (JAVA) ha registrato ricavi inferiori alle stime.
A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Agricultural Products +7.3%, Construction Materials +4.9%, Health Care Facilities +4.8%, Electronic Components & Equipment +4.2%, e Coal & Consumable Fuels +3.7%. Tra i piu’ forti ribassi: IT Consulting & Services -16.4%, Tires & Rubber -2.7%, Airlines -2.3%, Food Retail -2.2%, e Human Resources & Employment Services -1.9%.
Alle 12.30 E.T. il volume di scambio e’ di 538 milioni di pezzi al NYSE e 1043 milioni al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 1410 a 1650 al Nyse e 1088 a 1728 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 77 a 183 al NYSE e 24 a 148 al Nasdaq.
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