Società

WALL ST. CANCELLA PERDITE, SI SPERA IN WASHINGTON

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Un’altra giornata nel segno della volatilita’ a Wall Street. I listini, dopo essersi spinti al ribasso fin dall’avvio, hanno reagito nelle ultime due ore di scambi, riuscendo a terminare la seduta in territorio positivo. Gli operatori sperano che il piano di stimolo fiscale annunciato da Obama sia sufficiente a rilanciare l’economia a stelle e strisce. Restano tuttavia le preoccupazioni sul mercato del lavoro e sul comparto finanziario dopo gli ultimi aggiornamenti giunti nella mattinata. Il Dow Jones (scivolato brevemente sotto la soglia degli 8000 punti a meta’ giornata) ha guadagnato lo 0.15% a 8212, l’S&P500 lo 0.13% a 843, il Nasdaq e’ avanzato dell’1.49% a 1511.

Non e’ ancora chiaro se il Congresso votera’ o meno a fovore del rilascio della seconda tranche dei fondi ($350 miliardi) previsti dal programma TARP, ma a Wall Street si respira comunque un certo ottimismo sul fatto che l’arrivo di nuovi capitali da Washington possa quantomeno fornire sollievo alle banche in difficolta’

A pressare i listini in mattinata era stata proprio la debolezza dell’intero settore bancario, preso di mira dai ribassisti sulla notizia relativa alle sollecitazioni di Bank of America per ottenere ulteriori aiuti dal governo. Il titolo, scivolato ai minimi di 18 anni, ha chiuso con un ribasso giornaliero superiore al 17%. In pesante calo anche Citigroup (C), mentre Morgan Stanley e JP Morgan hanno riportato perdite piu’ contenute, vicine ai 5 punti percentuali.

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Tra gli altri titoli, giu’ Apple con un ribasso del 2.29% dopo essere arrivato a cedere -8% nel preborsa sull’annuncio di Steve Jobs di ritirarsi dalla scena fino a giugno a causa del grave sbilanciamento ormonale dimostratosi piu’ preoccupante del previsto.

Dopo che Motorola, gigante della telefonia, ha annunciato un nuovo taglio alla forza lavoro (4000 posti) e lanciato un allarme su una perdita fiscale nell’ultimo trimestre, si stima ora un taglio dello staff anche per Google e Microsoft, evento raro per i due colossi informatici. Gli investitori cercheranno di ottenere indicazioni importanti nel settore tech dai risultati trimestrali di Intel, che verranno annunciati subito dopo la chiusura.

Sotto pressione anche i titoli energetici, penalizzati dal calo sempre piu’ accentuato del petrolio. I futures con consegna febbraio sull’oro nero hanno archiviato la sessione con una perdita del 5% ai minimi di 4 settimane di $35.4 al barile.

Notizie poco incoraggianti dal fronte macro, da cui e’ emerso un peggioramento del mercato del lavoro, mentre i prezzi all’ingrosso hanno registrato una flessione in sintonia con le attese. Meglio del previsto l’indice dell’attivita’ manifatturiera nell’area di Philadelphia.

Sugli altri mercati, sul valutario, ancora in flessione l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3142. In lieve calo l’oro: i futures con consegna febbraio sul metallo prezioso hanno ceduto $1.50 a $807.30 l’oncia. In progresso i Titoli di Stato Usa. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.2010 dal 2.2130% di mercoledi’.