Dopo aver trattato prevalentemente in rialzo nella prima parte della giornata, i listini azionari americani hanno virato in rosso archiviando la seduta in calo. Le deludenti trimestrali comunicate da Walt Disney e Kraft hanno originato un’ampia debolezza nel settore dei consumi che ha oscurato il dato migliore delle attese sull’industria dei servizi. Il Dow Jones ha ceduto l’1.51% a 7956, l’S&P500 lo 0.75% a 832, in calo frazionale il Nasdaq, sceso -0.08% a 1515.
Il colosso dell’intrattenimento Walt Disney ha riportato nell’ultimo trimestre utili di quasi un terzo inferiori (-32%) allo stesso periodo dell’anno precedente, deludendo le attese del mercato. Male anche Kraft, seconda azienda americana del comparto alimentare, dopo aver annunciato un calo degli utili del 72% oltre al taglio dell’outlook per il 2009. I due titoli hanno chiuso rispettivamente in ribasso del 7% e del 9%.
Vendite anche su Time Warner: il colosso media ha registrato una perdita trimestrale record di $16 miliardi a causa delle svalutazioni che hanno interessato le attivita’ via cavo, le divisioni editrici ed il portale Internet Aol. Gli analisti si aspettavano un risultato positivo. Nel comparto retail, debole Costco Wholesale, il cui titolo ha ceduto il 7% circa in seguito al lancio del profit warning sul secondo trimestre fiscale.
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Gli investitori avevano trovato inizialmente conforto nella lettura del dato sull’ISM non manifatturiero che aveva evidenziato una contrazione del settore dei servizi inferiore alle attese, in miglioramento rispetto al mese precedente. Poche sorprese emerse invece dagli altri dati in calendario.
Sono risultate in rialzo le richieste di prestito immobiliare, mentre il rapporto ADP sull’occupazione ha confermato la fase di debolezza del mercato del lavoro, evidenziando una perdita superiore alle 500 mila unita’ nel settore privato. A fine settimana sara’ diffuso il rapporto del governo, ma le prospettive non sono delle migliori considerato anche l’ultimo rapporto che indica un incremento boom dei licenziamenti nell’ultimo mese.
Il settore finanziario ha chiuso ancora una volta in rosso, appesantito dall’andamento di Bank of America, in pesante calo nonostante il memo diffuso dal CEO Kenneth Lewis agli impiegati, in cui venivano annotati il pieno supporto del Board al management ed i risultati “incoraggianti” di gennaio in un clima che resta stressato.
Gli analisti restano divisi sul futuro corso dei listini. Per Robert Froehlich, vice chairman di DWS Investments, una divisione di Deutsche Bank AG, l’azionario riprendera’ a salire ed il Dow Jones terminera’ l’anno a quota 10’500 punti. “Il mercato ha un prezzo da Armageddon al momento. Con i tagli ai tassi coordinati, ed un coordinato piano di stimolo fiscale, il calo dovra’ necessariamente arrestarsi. Siamo in una condizione in cui la valutazione e’ eccellente per investire”.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico chiusura negativa per il petrolio, in seguito all’aumento delle scorte ai massimi livelli di 18 mesi. I futures con consegna marzo hanno ceduto $0.46 a $40.32 il barile. Sul valutario, euro in ribasso nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2843. Rimbalza l’oro: i futures con consegna aprile hanno guadagnato $9.70 a $902.20 l’oncia. In ribasso infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.9140% dal 2.8420% di martedi’.